Quanti tipi di tesi di laurea esistono? Questa è una delle domande più comuni tra gli studenti che hanno terminato (o stanno per terminare) gli esami e vogliono capire meglio su quale tipologia di tesi orientarsi. Sì, perché non esiste un solo approccio alla tesi di laurea: ve ne sono diversi e ognuno può essere funzionale al raggiungimento di obiettivi specifici.

Ebbene, al netto di tutte le regole da dover seguire quando si scrive l’elaborato finale e gli step da affrontare per l’argomento prescelto, dovrai scegliere tra due grandi tipologie di tesi: la tesi compilativa e la tesi sperimentale.

Si tratta di una bipartizione fondamentale e di una scelta che, di conseguenza, non va fatta a cuor leggero ma dopo una serie di valutazioni a seconda delle circostanze, del corso di laurea e delle tempistiche che si hanno a disposizione. Entrambe hanno un valore specifico e presentano delle caratteristiche proprie, da non trascurare.

Se ancora brancoli nel buio e non hai idea su quale faccia davvero al caso tuo, continua nella lettura di questo articolo: apprenderai tutte le informazioni necessarie che ti porteranno a decidere senza stare a pensarci su troppo.

Quali sono le tipologie di tesi di laurea tra cui scegliere

Ci siamo, devi guardare dove propende l’ago della bilancia: tesi compilativa o tesi sperimentale? Questo è il dilemma. Ma non crucciarti troppo, ti basterà tenere in considerazione le loro caratteristiche per essere sicuro di non sbagliare. Ecco le spiegazioni di cui non sapevi di aver assolutamente bisogno.

Che cos’è la tesi compilativa

La tesi compilativa è soprannominata anche “tesi teorica”. Nella sua definizione, è l’elaborato che consiste in un lavoro propedeutico di intensa ricerca delle fonti opportune, le quali serviranno per rielaborare l’argomento seguendo un filo logico conduttore ma sempre personale.

Per farla ancora più breve, occuparsi di una tesi di laurea compilativa significa riportare gli studi che sono stati già condotti sull’argomento selezionato, raccogliendoli in maniera coerente attraverso una corretta analisi. Non si tratterà quindi di concetti nuovi ma di temi esistenti e già affrontati che verranno assemblati tra loro in un’unica bibliografia, impreziositi dal giudizio personale dello studente in questione.

Anche se di primo acchito la tesi compilativa sembra non brillare per originalità, in realtà lo si può essere a prescindere – anzi lo si dovrebbe essere comunque – decidendo di approcciarsi all’argomento in una maniera soggettiva e unica nel suo genere. Il criterio di analisi e di selezione degli argomenti non sarà né copiato né scimmiottato da altri preesistenti, sarà anzi frutto del modus operandi singolare del laureando.

Che cos’è la tesi sperimentale

Al contrario, la tesi sperimentale è conosciuta anche come “tesi empirica” e, a differenza della tesi compilativa in cui lo studente veniva messo in secondo piano rispetto al lavoro che conduceva, qui invece è la persona che assume un ruolo di rilievo, perché diventa il protagonista assoluto della laboriosa operazione di rielaborazione e ricerca che conduce.

In linea generale, quando si decide di portare avanti una tesi sperimentale, per prima cosa si sceglie un argomento esistente partendo però da analisi personali, impreziosite dall’esperienza diretta sul campo dello studente, attraverso magari stage o tirocini.

È quindi un tipo di approccio più pratico rispetto al precedente, e ha come obiettivo finale la messa in evidenza di tutti i risultati che sono stati raggiunti durante la fase di studio perpetrato. Mentre con la tesi compilativa si tende ad andare più “sul sicuro”, valutando e prendendo esempio da ricerche che sono state comunque condotte da altri, facendo un lavoro più di costruzione omnicomprensiva analizzando le fonti, in questo caso invece vengono raccolte degli esperimenti e delle analisi personali che verranno aggiunte in un compendio finale.

Però, anche per la realizzazione di una tesi sperimentale, la fase della ricerca delle fonti ha un valore importantissimo.

Quali sono le tempistiche per scrivere le due tipologie di tesi

Un’altra differenza sostanziale tra le due tipologie di tesi è che quella compilativa non richiede un lavoro particolarmente lungo: si parla di una tempistica che va da un minimo di 3 mesi ad un massimo di 6. Invece, per quella sperimentale, parliamo di un’esperienza più personalizzata, ragion per cui può richiedere anche un impegno che dura un anno.

Per questo motivo la scelta dello studente dovrà tener conto anche di questi aspetti, a seconda delle sue esigenze specifiche.

In più, un lavoro di tesi sperimentale potrebbe essere più attrattivo per un eventuale azienda su cui si vuol far colpo.

In ogni caso, in ambedue le circostanze, lo studente andrà ad acquisire la padronanza necessaria per gestire al meglio l’argomento che deciderà di trattare.

Come scegliere il tipo di tesi più adatto alle tue esigenze?

Infine, per fare il punto della situazione, se sei ancora indeciso da che parte andare, ricorda che dovrai tenere in considerazione questi punti seguenti per orientarti in maniera adeguata:

  • Il tempo che hai a disposizione: come abbiamo detto, in linea di massima una tesi compilativa è più veloce di una tesi sperimentale. Se hai più tempo, puoi optare per una tesi sperimentale e attendere i risultati della ricerca. In caso contrario, ti consigliamo di optare per una compilativa
  • Il tuo corso di laurea, se è triennale o magistrale a ciclo unico o specialistico. In generale, le tesi sperimentali sono più adottate da studenti che scelgono percorsi di studi in area STEM. Questa però non è una regola ferrea: anche i corsi di laurea umanistici possono sostenere tesi di laurea di tipo sperimentale, anche se vengono scelte con meno frequenza. Nelle lauree triennali, soprattutto se seguite da un percorso magistrale, vengono spesso preferite le tesi compilative, anche per questioni di tempo. Anche in questo caso, però, non ci sono regole fisse
  • La disponibilità del tuo relatore. Se hai un progetto di tesi particolare, potrai parlarne con il relatore, ascoltare il suo punto di vista e trarre le opportune valutazioni in base alle evidenze
  • La votazione finale a cui aspiri e che potresti ottenere. A prescindere dalla tipologia di tesi scelta, una buona tesi di laurea e relativa presentazione di qualità può farti ottenere punti in più da parte della commissione
  • Le eventuali prospettive lavorative. In alcuni casi, la tesi è strumentale ad “impressionare” un potenziale datore di lavoro

Ora non ti resta che scegliere tra i tipi di tesi di laurea e metterti a lavoro.

***

Credits Immagine: DepositPhotos / vk_studio