Come diventare avvocato civilista? Se ve lo state chiedendo è già un gran segnale perché avete capito un passaggio essenziale del mercato del lavoro moderno e cioè quanto conti l’importanza della specializzazione professionale. Un avvocato può occuparsi di tantissime sfaccettature di questioni legate alla legge ma la verità è che è meglio approfondire un settore per diventare professionisti della legge in Italia. Se non amate l’impatto del penale ed i numeri di commerciale, il ramo del civile è quel che fa per voi. Ecco perché ci interessa aiutarvi a raggiungere i vostri sogni fornendovi questa mini-guida sul giusto iter da perseguire col supporto della formazione delle università telematiche.

Come diventare avvocato civilista? Sembra quasi pleonastico dirlo ma repetita iuvant. Per iniziare il tutto dovete avere una laurea in Giurisprudenza.

Attualmente tutte le principali università telematiche italiane offrono differenti percorsi di studi su questa facoltà e la macro-distinzione da considerare è la seguente:

  • Laurea Magistrale in Giurisprudenza (la cui durata è 5 anni);
  • Laurea in Giurisprudenza con vecchio ordinamento (la cui durata è 4 anni);
  • Laurea triennale in Scienze Giuridiche + Laurea Specialistica in Giurisprudenza (la cui durata è 3+2 anni).

Come diventare avvocato

Dovete assolutamente impegnarvi a mettervi in condizione di svolgere un periodo di tirocinio legale come spiega il Consiglio Nazionale Forense.

Cos’è il praticantato forense

Si tratta di un passaggio fondamentale per diventare avvocato in Italia. Considerate che il 90-95% degli esami in Giurisprudenza è orale per cui in molti conoscono i principi fondamentali del diritto ma in pochi hanno idea di cosa significhi fare questo lavoro.

Chi vuole diventare avvocato deve svolgere necessariamente un periodo di tirocinio sul campo dopo la laurea.

E’ qua che dovrete fare la scelta perché su come diventare avvocato civilista vi forma uno studio legale o una scuola di specializzazione.

Quanto dura il praticantato da avvocato? Fino a qualche anno fa, il periodo necessario per l’iscrizione all’esame di avvocato era di 2 anni. Oggi, la pratica forense dura 18 mesi.

L’esame di avvocato

Concluso il periodo di pratica forense, avrete un nuovo scoglio da superare e cioè sostenere e superare l’esame di abilitazione alla professione di avvocato.

Come funziona l’esame di avvocato? Si divide in due distinte prove:

  • una scritta;
  • una orale.

Lo scritto dell’esame di avvocato consiste nella redazione di:

  • un parere in materia di diritto civile;
  • un parere in materia di diritto penale;
  • un atto giudiziario in materia di diritto civile, penale o amministrativo.

Per poter accedere alla prova orale dell’esame di abilitazione, il candidato dovrà totalizzare almeno una votazione di 90 (ogni prova potrà essere valutata da 1 a 50).

Superata la prova scritta, dovrete sostenere l’esame orale, con un’interrogazione approfondita sulle 6 materie scelte al momento dell’iscrizione all’esame.

Dopo l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense, per essere avvocato ufficialmente e praticare così la professione forense dovrete procedere all’iscrizione all’Albo degli Avvocati.

Diventare avvocato civile

E ora? Ora dovete solo imboccare la via consapevoli che un avvocato civilista “si occupa delle controversie che riguardano contratti, successioni di morte e diritto della famiglia”.

Troppo generico? Ecco le esatte materie di competenza di un avvocato civile:

  • cause di condominio e tra vicini;
  • cause sulla proprietà dei beni, sui confini, sull’usucapione;
  • cause in materia di diritto di famiglia: separazione, divorzio, affidamento di figli, mantenimento;
  • cause in materia di contratti: adempimenti, recupero dei crediti;
  • questioni inerenti ai consumatori come, ad esempio, quelle per le utenze di luce, acqua e gas o quelle in materia di acquisto di beni difettosi;
  • cause contro banche, finanziarie;
  • cause tra soci e società, oppure tra società e clienti o fornitori. Lo stesso dicasi per le ditte individuali;
  • cause di lavoro come, ad esempio, licenziamento, mancato pagamento dello stipendio, straordinari, ecc.;
  • cause di previdenza;
  • recupero crediti;
  • affitti e locazioni di qualsiasi tipo di immobile;
  • fallimento;
  • testamenti e successioni;
  • risarcimenti del danno per incidenti stradali;
  • interdizione, inabilitazione o nomina di amministratori di sostegno.

Per completezza di informazione vi forniamo anche le sotto-categorie del Civile che sono le seguenti:

  • avvocato divorzista (o di famiglia);
  • avvocato esperto in materia di lavoro;
  • avvocato esperto in diritto societario;
  • avvocato esperto in tutela dei patrimoni (trust, fondo patrimoniale, ecc.);
  • avvocato esperto in diritto di internet e dei nuovi media.

Come vedete l’imbarazzo della scelta in una materia che è sì specifica se si considera la Giurisprudenza nella sua totalità ma molto ampia se dovete ancora andare più a fondo alla ricerca della nicchia lavorativa in cui posizionarvi.

 

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Come diventare avvocato civilista adesso lo sapete. La strada è tutt’altro che breve e in discesa ma con le giuste informazioni avrete la certezza di camminare nella direzione corretta.

Rimanendo nella metafora, il corretto equipaggiamento di questo viaggio ve lo può dare la rete o, più facilmente, noi se avrete voglia e pazienza di leggere con costanza i tanti articoli che pubblichiamo nel blog tematico. Non solo. Avete anche una pagina dedicata nata con l’idea di mettervi in condizione di porci le domande che ancora sono inevase.

Ci sentiamo presto, no?