Il permesso studio di 150 ore rientra tra le importanti opportunità concesse allo studente lavoratore, che si trova spesso costretto a scegliere tra lavoro e diritto allo studio. Imprescindibile diritto secondo quanto stabilito dalla nostra Costituzione e dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, se hai difficoltà a seguire i corsi, sostenere esami o partecipare a webinar organizzati, puoi avvalerti del permesso studio di 150 ore anche se sei iscritto a un’università telematica, poiché questi atenei garantiscono il conseguimento di un titolo di studio equiparato a quello offerto dalle università tradizionali, secondo il riconoscimento legale dei titoli di studio concesso dal MIUR.

Permesso e diritto allo studio: quando avvalersi del diritto alle 150 ore

Il permesso studio di 150 ore riguarda tutti gli studenti lavoratori, siano essi iscritti a istituti superiori, università tradizionali o atenei telematici legalmente riconosciuti. Secondo quanto stabilito dal piano legislativo e dal CCNL, quindi, il diritto alle ore di permesso da lavoro per dedicarsi alle attività formative può essere richiesto anche dai lavoratori che hanno effettuato un’iscrizione a un’università telematica.

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Come richiedere il permesso studio di 150 ore?

Il permesso studio di 150 ore deve essere regolarmente richiesto dallo studente, che in questo modo può far valere il suo diritto a partecipare in modo attivo e responsabile al programma formativo previsto dal suo piano di studi. In quanto tale, il permesso studio può essere usufruito solo dagli studenti lavoratori che dimostrano l’impossibilità di seguire le lezioni, sostenere esami e partecipare a webinar o incontri interattivi con i propri docenti.

Se sei uno studente di un’università telematica ma anche un lavoratore, è probabile che tu voglia informarti circa la possibilità di usufruire dei molteplici permessi studio concessi agli altri studenti lavoratori e, in questo modo, far valere un tuo diritto sacrosanto alla formazione.

Regole da osservare: quando è possibile avvalersi del diritto allo studio?

Sebbene la legge italiana riconosca agli studenti lavoratori il diritto di avvalersi delle 150 ore da dedicare alla formazione anche se si è iscritti a istituti paritari o università telematiche (poiché riconosciute dal MIUR e rilascianti titoli di studio equipollenti a quelli degli atenei tradizionali), se vuoi parlare con il tuo datore di lavoro e presentare la richiesta per il permesso delle 150 ore, dovrai aver ben chiaro cosa dice la legge.

Nel caso di un ateneo digitale, infatti, poter usufruire del permesso non significa visualizzare le video lezioni presenti sulla piattaforma e- learning durante l’orario di lavoro poiché si tratta di materiale didattico registrato, che può essere visualizzato in qualsiasi momento della giornata, anche all’infuori degli effettivi turni e orari di lavoro.

Se pensi, quindi, di rivolgerti al tuo datore di lavoro per far valere il permesso studi di 150 ore con questa modalità, allora sappi che questo riconoscimento ti sarà negato e il tuo datore di lavoro avrà la legge dalla sua parte. Il permesso studi di 150 ore serve, infatti, solo nel caso in cui vi siano eventi da seguire in presenza (seppure tramite dispositivo), contenuti extra a cui partecipare in tempo reale oppure, nel caso in cui, dovrai sostenere degli esami di profitto. Potrai richiedere il permesso, in pratica, solo nelle situazioni che possono compromettere il tuo reale diritto allo studio, facendoti perdere delle opportunità.

Come far valere il proprio diritto allo studio?

Dopo aver verificato la presenza di condizioni necessarie affinché la tua richiesta possa dirsi effettiva e valida, dovrai interagire con il tuo datore di lavoro richiedendo il diritto al permesso studio di 150 ore previsto dai CCNL e dalla legge. È molto importante comprendere tutti i passaggi, poiché il riconoscimento a tale diritto, presuppone allo studente il diritto di usufruire di permessi regolarmente retribuiti, a cui il datore di lavoro non può sottrarsi.

Se vuoi chiedere il permesso studio delle 150 ore devi presentare tutta la documentazione che attesti l’iscrizione a un’università telematica e fornisca valide informazioni circa il calendario didattico e le date di esame, ricordando che sebbene questo diritto sia riconosciuto anche agli studenti lavoratori iscritti presso un ateneo online, potrai usufruire di questo diritto solo dimostrando di dover seguire percorsi didattici che si tengono negli orari di lavoro e che non potrebbero, per nessuna ragione, essere replicati, ossia visionati tramite piattaforma digitale in un secondo momento, lontano dagli orari e dai turni di lavoro.

È questa, infatti, la condizione imprescindibile che rende valido il permesso anche per uno studente lavoratore iscritto a un’università telematica. Del resto, uno dei vantaggi offerti da questa tipologia di atenei e graditi da chi decide di iscriversi a questa modalità formativa, riguarda proprio la possibilità di gestire lo studio in modo autonomo e seguire le lezioni in modo agevolato, avvalendosi dei materiali didattici forniti e dalle video lezioni sempre accessibili, messe a disposizione dall’ateneo tramite un’opportuna piattaforma e – learning, a cui potrai accedere inserendo le credenziali ottenute dopo l’iscrizione e il pagamento della rata prevista.

Cosa dice la giurisprudenza

A ribadire l’importanza di quanto detto, ci sono anche alcune sentenze che mostrano come i permessi studio possano si essere richiesti, ma a determinate condizioni. C’è una sentenza emessa dal Tribunale di Monza (Cfr. sentenza n. 64/2020 – pubblicata il 22/07/2020 -) che afferma quanto segue: “…i permessi studio possono essere utilizzati solo per la frequenza dei corsi e per sostenere gli esami che si svolgono in concomitanza con l’orario di lavoro..”; …dunque per richiedere ed ottenere questi permessi studio è necessario il rilascio di un attestato di frequenza che certifichi la presenza al corso o all’esame durante l’orario lavorativo..”

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