Ce l’hai fatta: dopo anni di studio, hai finalmente raggiunto il culmine della tua esperienza universitaria e, ora, devi avere a che fare con l’ultimo passaggio, ossia la tesi di laurea.

Scrivere la tesi di laurea è una sfida per molti studenti. Anche se, per certi versi, questa rappresenta la fine di un percorso, in realtà è anche l’inizio della tua carriera professionale: per questo è importante dedicare alla scrittura della tesi la giusta attenzione. Una delle domande più frequenti sul tema riguarda proprio come scrivere l’indice della tesi di laurea.

Provando a risalire alla sua utilità, l’indice serve per dare al lettore una visione panoramica su quello che tratterà la tesi, aiutandolo – di conseguenza – ad orientarsi tra i capitoli e le varie sezioni che la compongono. Per questa ragione, l’indice è tipicamente collocato all’inizio della tesi, così da indicarne il contenuto in maniera ordinata e consequenziale.

L’idea di concepire prima un indice provvisorio potrebbe rivelarsi molto utile per semplificarti il lavoro, aiutandoti anche nello svolgimento stesso della tesi e nell’ordine dei vari argomenti che seguiranno. Se, nonostante tutto, non hai ancora idea di come scrivere correttamente l’indice della tua tesi, questo articolo fa proprio al caso tuo.

Da dove cominciare per scrivere correttamente l’indice della tua tesi

L’indice è un elemento di fondamentale importanza poiché, oltre a semplificare a te la progettazione del tuo elaborato, riesce anche a chiarire al relatore (e ai lettori) la struttura di tutto il lavoro. Se vuoi scoprirne di più, scopriamo insieme tutti i dettagli dello svolgimento.

Cos’è e a cosa serve l’indice della tesi

Come abbiamo accennato, l’indice è una parte imprescindibile del lavoro di tesi, nella considerazione che – con esso – la si presenta nella sua complessità. Da lì, è possibile consultare i vari capitoli, i paragrafi e i sottoparagrafi che la compongono. Analizzando l’indice, si ha una visione d’insieme preziosa che fa orientare chiunque se ne imbatte nelle tematiche di cui si dibatterà.

Per tutti questi motivi, definire l’indice soltanto un modo per indicare le pagine che corrispondono agli argomenti che si affrontano, è limitativo. Possiamo paragonare l’indice ad una sorta di mappa orientativa che include i punti cardinali da seguire per comprendere la tua tesi.

A livello formale, si tratta di un elenco quindi costituito dagli argomenti principali e dai vari sottocapitoli. Nel primo caso, verranno segnati utilizzando magari un grassetto per metterli in evidenza, e saranno contrassegnati da numeri crescenti. I sottocapitoli, invece, riporteranno il numero del capitolo principale seguito da altri numeri, a loro volta, sempre crescenti (es: 1.1).

Poi, sulla medesima riga del capitolo, verrà  riportato il numero della pagina specifica da consultare per avere la possibilità di leggere l’argomento per intero. Si tratta di un passaggio da inserire a posteriori, quando la tesi ovviamente sarà terminata.

Dove posizionare l’indice della tesi?

Proprio perché si tratta di una “mappa” della tua tesi di laurea, l’indice va posizionato all’inizio del tuo elaborato. In genere si posiziona subito dopo il frontespizio, così da offrire al lettore una panoramica immediata di tutti i temi trattati all’interno dell’elaborato.

Come realizzare l’indice (in pratica)

Se vuoi assicurarti di scrivere un buon indice, dovrai scegliere con attenzione e cura i titoli sia dei capitoli che dei paragrafi associati; in entrambi i casi, dovranno essere espressi gli argomenti a cui si riferiscono, così da metterli in chiaro sin da subito e rendere l’indice stesso intuitivo e utile agli occhi di chi lo consulta.

Un esempio tipico di “struttura” di un indice è il seguente:

  • Titolo del capitolo
  • Indicazione dei paragrafi

Ecco un esempio concreto:

1.I social media: una panoramica 

1.1 Facebook e i suoi applicativi

1.2 Instagram e i suoi applicativi

1.3 Twitter e i suoi applicativi

Accanto ad ogni voce dovrai poi inserire la pagina di riferimento all’interno della tesi.

Come evitare gli errori nell’indice?

Per evitare di compiere degli errori di ortografia, dovrai fare estrema attenzione nella fase di compilazione; una cura che da riservare anche ai numeri delle pagine riportate.

Un modo per non sbagliare è fare appello alla funzione di Word con la quale si può creare un indice in modo automatico. In questo caso, servirà nominare ciascun titolo o paragrafo che sia tramite il formato standardizzato Titolo 1, Titolo 2 ecc, presente nella barra degli strumenti.

Fatto questo passaggio, dalla barra – direttamente da “inserisci” – basterà selezionare semplicemente “indice e sommario”; compariranno i titoli selezionati con le pagine corrispondenti. Se cliccherai col tasto destro del mouse, scegliendo la voce “aggiorna”, l’indice della tesi si aggiornerà automaticamente.

Cosa NON inserire nell’indice

Nell’indice è importante non inserire nessuna traccia relativa alla prefazione o al sommario, poiché hanno uno spazio a parte nel quale il lettore si imbatterà e possono essere consultati prima dell’indice, poiché compaiono prima.

Inoltre, nel caso in cui fossero troppo numerose le appendici da inserire, si può ovviare al problema evitando di inserirle per forza. Tra gli elementi invece necessari da aggiungere, si configurano i riferimenti bibliografici, di solito presenti alla fine della tesi.

Quando scrivere l’indice

L’indice rappresenta lo scheletro della tua tesi. Per molti, l’indice è il punto di partenza per redigere la tesi. Il rischio di scrivere l’indice prima della tesi è quello di malinterpretare la struttura dei paragrafi e doverlo rivedere molte volte. Per questo consigliamo di procedere abbozzando un indice di massima, giusto per impostare la struttura della tesi per sommi capi. Solo alla fine della scrittura del tuo elaborato, puoi rivedere l’indice strutturando i capitoli nel dettaglio e inserendo la numerazione delle pagine.

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