Sapere come fare un abstract per la tesi di laurea è un passaggio fondamentale per concludere questo aspetto del tuo elaborato. Si tratta della sezione che viene letta e consultata per poi procedere con l’approfondimento reale del tema che verrà affrontato e snocciolato nel corso dei capitoli successivi.

Per capirne meglio la definizione, basta considerarlo come un breve riassunto del contenuto che si decide di elaborare, mettendo in evidenza i punti principali per fare in modo di presentare ai tuoi lettori il lavoro che hai svolto e sostenuto.

Per tutti questi motivi, non potrai fare a meno di esprimerti in maniera chiara e trasparente, fornendo a chi leggerà tutte le informazioni di cui necessitano in modo che riescano ad orientarsi senza problemi.

Sappi che non esiste però un modo preconfezionato per costruire l’abstract perfetto; resta comunque a discrezione del singolo. In ogni caso, esistono comunque degli elementi formali da tenere in considerazione come riferimento. L’ordine poi di questi punti è relativo e non così influente. Nell’abstract il tuo obiettivo non sarà incuriosire il lettore affinché legga la tesi fino alla fine, ma di raccontare il tuo progetto nelle sue caratteristiche, fornendo una sintesi dei temi trattati.

Vediamo insieme come realizzare l’abstract della tesi, passo dopo passo.

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Tutti i passaggi necessari per scrivere l’abstract di una tesi

L’abstract è, come abbiamo accennato, un piccolo riassunto di presentazione del lavoro di tesi. Nei paragrafi successivi, perciò, seguiranno tutti i passaggi da compiere, come le fonti scientifici di riferimento, la tipologia di esperimenti condotti, i metodi usato, i modelli e i risultati a cui si ambisce. Ecco come essere sicuri di costruire un abstract essenziale ma perfetto nella sua definizione.

Da dove si comincia per scrivere un abstract

L’abstract non deve seguire per forza uno schema rigido. Come abbiamo detto, c’è molta discrezionalità nella scelta di come impostarlo, anche a seconda della tipologia di tesi scelta. Ti consigliamo però di includere questi punti al suo interno:

  • Un’indicazione specifica dell’argomento accompagnata da cenni sulle fonti e i metodi usati;
  • Presentazione e articolazione della struttura del lavoro che seguirà;
  • Riassunto del contenuto e focus su eventuali conclusioni o risultati ottenuti;
  • Utilizzo della prima persona singolare, sempre, nella redazione dell’abstract;
  • Uso, in aggiunta, della prima persona plurale. Ma la scelta della forma impersonale è l’alternativa più giusta.

Ricorda: hai affrontato un lavoro che non differisce molto da questo della costruzione dell’abstract nel lavoro di introduzione e in quello delle conclusioni della tesi.

Cosa scrivere nell’abstract?

Per capire cosa scrivere all’interno dell’abstract, puoi prendere a riferimento una scaletta di questo tipo:

  • Una breve introduzione, che spiega il perché del titolo della tesi e dell’eventuale sottotitolo, mostrando le motivazioni che ti hanno spinto a selezionare quell’argomento
  • Un corpo del testo con una sintesi di tutti gli argomenti affrontati. L’obiettivo è generare curiosità nel lettore e spingerlo a continuare
  • Riferimenti chiari per contestualizzare la tesi e avere a disposizione una panoramica generale di quello che può aspettarsi leggendo.

Che stile usare per scrivere l’abstract

Lo stile da usare per costruire l’abstract non si discosta da quello che userai per tutta la tesi, a partire proprio dall’introduzione; non potrai infatti distaccarti, per una questione di coerenza nella struttura di tutto l’elaborato che verrà. Limitati a descrivere, con il ritmo che hai deciso di abbracciare, cosa spetta al lettore.

Per riuscire a comprendere meglio il ruolo dell’abstract e fare in modo di poterlo costruire in modo fluido, prova ad immedesimarti nel ruolo di chi sta portando avanti una ricerca bibliografica: lo scopo è capire, in poche righe, tutto il contenuto della ricerca scientifica che gli si paleserà davanti. Insomma, quello che hai già fatto tu nello scrivere la tua tesi di laurea.

Cerca di essere rapido, breve e conciso, non dilungarti troppo e vai dritto ai punti essenziali e alle caratteristiche del tuo lavoro. Non dovrai essere troppo specifico, anche perché lo sarai dopo quindi non è il caso di ripetersi rendendo il tutto più ridondante.

Il consiglio per il linguaggio da usare,è di attenersi in maniera fedele a quello che viene usato all’interno del documento a cui l’abstract stesso si riferisce, specificando eventuali abbreviazioni e sigle che compariranno al suo interno.

Il registro di linguaggio preferibile da sfruttare è proporzionale al potenziale utente che se ne imbatterà, anche quindi dal punto di vista accademico e professionale. Al contrario però, non bisogna essere eccessivamente ridondanti e tecnici, sarai comprensibile nell’esporti e breve. Riduci al minimo le formule introduttive.

Quanto è lungo un abstract?

La lunghezza dell’abstract, anche in questo caso, non segue una regola e varia a seconda della situazione, a meno che non te la specifichi direttamente il tuo relatore. Se invece non ti viene fatta menzione di questo parametro, per gran parte degli articoli vari e delle monografie varie in cui ci si imbatte basta una lunghezza che non superi le 250 parole.

Per tutte le note e le comunicazioni brevi, invece, il limite è di 100. I documenti più lunghi, come i rapporti, possono anche toccare le 500 parole. Per contarle, se usi uno strumento di scrittura come Word, ti basterà selezionare il testo interessato, così da esaminarlo, e tenere premuto il tasto sinistro del mouse. Poi, dal menu “Strumenti”, clicca direttamente sull’opzione “Conteggio parole” e le visualizzerai.

Uso di acronimi

Poiché il lettore non può andare a tentativi, ma deve comprendere appieno il significato dell’abstract, ricorda che – se usi acronimi – dovrai spiegarne il significato necessariamente.

Anche qui non potrai esimerti dall’includere i riferimenti a cui hai fatto appello nell’uso di fonti esterne, nonostante sia una cosa che avviene con minore frequenza.

Dove si inserisce l’abstract?

In genere, l’abstract viene posizionato dopo la prefazione e prima dell’indice. In questo modo potrà essere effettivamente una delle primissime cose che un lettore può visualizzare.

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