Diventare un ricercatore può essere il sogno di coloro che vogliono investire la propria carriera nello studio costante, focalizzando la loro attenzione sull’attività di ricerca in uno specifico ambito disciplinare. Questa professione, infatti, richiede una formazione continua e la completa dedizione alla materia e al progetto al quale si sta partecipando. Se vuoi diventare un ricercatore dovrai essere ben consapevole delle sfide che sei chiamato ad affrontare: per esercitare questa professione, infatti, occorre davvero una gran passione. Solo così, potrai dedicarti completamente al tuo lavoro ed ottenere il massimo dei risultati.

Chi è il ricercatore?

Un ricercatore è colui che analizza, ricerca, valuta e con i suoi studi mirati cerca di apportare nuove conoscenze o teorie in una specifica disciplina. Il suo ruolo fondamentale, quindi, è quello di coniugare teoria con attività pratica, spingendosi oltre i propri limiti. Solo con grande passione e voglia di mettersi in gioco, un ricercatore riuscirà a trarre il meglio dalla propria professione e, al contempo, ad essere una risorsa preziosa nel suo campo d’interesse.

Cosa fa un ricercatore? Competenze e ambiti di intervento

Un ricercatore è un professionista che dedica la propria vita allo studio. Per specializzarti in qualsiasi campo esercitando questa professione, quindi, dovrai avvalerti della formazione costante, di una pratica mirata e dello scambio di conoscenze con gli altri professionisti che partecipano al progetto di ricerca di cui fa parte. Il ricercatore è una figura fondamentale per apportare nuove conoscenze e conseguire risultati specifici nel proprio campo disciplinare. Per questo motivo, dovrai possedere alcune skill decisive per la tua esperienza professionale, tra cui:

  • Senso critico
  • Spirito di osservazione
  • Ottima capacità di analisi e di sintesi
  • Propensione allo studio costante
  • Curiosità e forte motivazione
  • Capacità di sviluppare un pensiero strategico, finalizzato ai risultati

Tramite i suoi studi, il ricercatore approfondisce e valuta diversi aspetti del suo ambito disciplinare. Lo scopo non è solo quello di comprendere a pieno la disciplina, ma soprattutto di apportare nuove conoscenze che saranno utili alla comunità scientifica. Per questo motivo, un ricercatore è impegnato in modo costante non solo nella ricerca ma anche in ambito accademico. Partecipa a meeting, congressi, è aperto al confronto costante con docenti e professionisti con cui condividere le proprie conoscenze. A tal fine, un buon ricercatore, raccoglie dati, interpreta e analizza tramite la propria azione per poi coniugare i riscontri ottenuti nel proprio progetto in una pubblicazione (si spera) che sarà messa a disposizione di altri professionisti.

Se vuoi svolgere l’attività di ricercatore, dovrai avere dimestichezza con i supporti tecnici impiegati nella tua attività e avere una capacità espositiva fluida in lingua inglese.

Cosa studiare per diventare ricercatore: tutto quello che c’è da sapere

Se ti incuriosisce la professione di ricercatore e stai pensando di svolgere questa professione ma non sai bene come fare per raggiungere questo obiettivo, dovrai essere consapevole della tua scelta. Quella del ricercatore, infatti, è una professione che richiede uno studio e un aggiornamento costante. Se vuoi intraprendere questo percorso, quindi, dovrai essere consapevole di tutti i sacrifici che dovrai sostenere.

Per intraprendere questa professione è necessario conseguire un titolo di laurea e aver avuto una carriera accademica brillante. A prescindere dalle discipline in cui si è specializzati, infatti, sarà possibile proseguire nel proprio sogno, solo dopo aver svolto un’attività di dottorato della durata di 3 anni in un laboratorio universitario. Questa tappa è fondamentale, per aggiudicarsi il tanto desiderato titolo di ricercatore. Sarà solo in seguito a numerose ricerche e alla realizzazione di diverse pubblicazioni su riviste specializzate e una tesi di dottorato, che finalmente potrai procedere e sperare in un avanzamento di carriera.

Il concorso per diventare ricercatore

Una volta terminati gli studi, la professione di ricercatore universitario è accessibile mediante superamento di un concorso, indetto da qualunque Ateneo.

Le prove da superare saranno tre:

  • Una prima prova scritta, che prevede la realizzazione di un tema su un argomento inerente il percorso di studi
  • La seconda prova scritta, che si riferisce ad uno specifico argomento correlato al tema centrale
  • La prova orale, che consiste in un colloquio sulle attività svolte fino a quel momento.

Le tipologie di ricercatore

In caso di superamento del concorso, il ricercatore universitario può avere un contratto a tempo determinato subordinato a due specifiche tipologie:

  • Tipo A, ricercatore a tempo determinato con contratto di 3 anni, rinnovabile per altri 2 anni una sola volta
  • Tipo B, ricercatore a tempo determinato con contratto di durata triennale non rinnovabile.

Dopo tre anni da ricercatore universitario, si può chiedere la conferma in ruolo, diventando quindi ricercatore confermato. In caso di rifiuto, ci si può sottoporre nuovamente a giudizio dopo 2 anni.

Ricercatore e possibilità di carriera: cosa fare dopo

Dopo il raggiungimento di questo risultato, potrai iniziare a lavorare in qualità di ricercatore in contesti privati o pubblici. In questo ultimo caso, sarà necessario superare un concorso per accedere alla professione a prescindere dalla durata stessa del contratto. Nel primo, invece, potrai anche optare per un lavoro autonomo, collaborando come consulente esterno.

A questo punto, dinanzi a te potrebbero aprirsi diverse possibilità di carriera: potrai decidere di proseguire su questa strada o di diventare un docente universitario dapprima associato, una delle posizioni più ambite a cui potrai accedere solo dopo aver conseguito un contratto e svolto attività di docenza per almeno 350 ore. Per divenire un docente ordinario ed essere titolare di una cattedra, invece, dovrai superare un nuovo concorso pubblico.

Quella del ricercatore non è una carriera facile: sacrificio e dedizione sono le armi fondamentali per riuscire a intraprendere e portare avanti un percorso che spesso, soprattutto in Italia, costringe per molti anni a una situazione di stallo. Molti sono, infatti, i ricercatori che non vedono riconosciuti gli sforzi del loro impegno. Prima di intraprendere questo percorso, quindi, armati di tanta pazienza e di una forte determinazione, solo così potrai superare anche i momenti più difficili.

Quanto guadagna un ricercatore?

Parlando di ricercatori e stipendio, questo si aggira in una forbice che varia tra i 1.400 euro ai 1.900 euro al mese, in base al grado di anzianità. I docenti universitari hanno guadagni superiori (circa 4.000 euro al mese per i professori ordinari).

I dottorati Unicusano

Unicusano ha all’attivo la possibilità di svolgere un dottorato di ricerca, con accesso tramite selezione pubblica mediante l’emanazione di uno specifico bando. I requisiti per l’accesso sono:

  • Laurea magistrale, attivata ai sensi del DM 270/2004
  • Laurea conseguita secondo il previgente ordinamento (Laurea specialistica o Diploma di Laurea vecchio ordinamento)
  • Analogo titolo accademico conseguito all’estero, equiparabile per durata e contenuto al titolo italiano, accertato come idoneo dalla Commissione di ammissione, anche sulla base di trattati o accordi internazionali.

Per i dottorati è previsto obbligo di presenza. Questo è il primo passo importante, dopo la laurea, per diventare ricercatore. Se vuoi saperne di più, contattaci ora.

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