La figura del pedagogista è molto utile all’interno di svariati contesti sociali, nei quali le sue mansioni possono rivelarsi determinanti ed estremamente preziose. Se tutto ciò che gravita attorno alla sua carriera professionale ti ha da sempre incuriosito, sei giunto nel posto che fa al caso tuo.

Partiamo intanto dal presupposto essenziale: capire cosa sia la pedagogia. Con questo termine, intanto, si indica una scienza che mira a fare evolvere il potenziale cognitivo dell’uomo, assecondando un processo talvolta creativo che può partire sia in età infantile che nell’adulto stesso, in base ai contesti sociali di riferimento.

Il pedagogista, di conseguenza, avrà l’obiettivo di apprendere tutte quelle tecniche necessarie a garantire la formazione individuale del target in senso globale, educandolo con il metodo più appropriato al caso.

Questo incipit non ti è stato ancora d’aiuto e continui a brancolare nell’incertezza? Allora continua nella lettura di questo articolo e scopri gli sbocchi lavorativi di un consulente pedagogico, inclusi i percorsi che dovrà intraprendere per poterlo diventare a tutti gli effetti.

Tutto quello che devi sapere per diventare consulente pedagogico

Quando si parla di educatore pedagogico ci si riferisce esattamente ad una figura professionale che opera nei contesti educativi appropriati, sia pubblici che privati, incluse le cooperative sociali. Tramite la legge approvata nel dicembre del 2017, è stato reso noto in maniera chiara e definita l’iter che un aspirante consulente pedagogico dovrà seguire per affermarsi in questo campo. Ecco tutte le informazioni di cui necessiti.

Chi è e cosa fa il consulente pedagogico

Seguendo un approccio corretto e lineare, prima ancora di capire verso quali sbocchi lavorativi un consulente pedagogico può propendere, cerchiamo di processare il concetto di pedagogia.

Come accennato in precedenza, il pedagogista studia l’educazione dell’uomo, coprendo la durata del suo ciclo di vita. Proprio per questo motivo, credere che questa figura professionale si occupi esclusivamente della formazione di un soggetto in età infantile è quanto di più sbagliato ci possa essere. Tutt’altro, il suo intervento si rivela provvidenziale anche in quei casi in cui sono invece coinvolti pazienti anziani, adolescenti e persone con disabilità.

Le problematiche che un consulente pedagogico è chiamato a risolvere sono relative, in genere, alla sfera dell’apprendimento. Ogni soggetto può presentarne di specifiche, a seconda del contesto in cui vive, e in quanto tale richiederà un aiuto disciplinare apposito per poter adempiere ad uno sviluppo ottimale.

Nel dettaglio, un consulente pedagogico ha una rosa di mansioni a suo carico, tra cui spiccano:

  • La formazione degli individui in età infantile, in termini di recupero didattico delle competenze cognitive a suo carico;
  • Interventi educativi mirati alla formazione/educazione di singoli, gruppi, comunità o nuclei famigliari per i quali è richiesto un aiuto professionale;
  • Ricerca e sperimentazione correlate alle attività didattiche necessarie;
  • Supervisione di interventi educativi all’interno di contesti specifici di competenza.

Quali sono gli studi che ha fatto

Il pedagogista, per poter essere abilitato alla professione, deve seguire un percorso di studi strutturato in maniera tale da fornirgli gli strumenti necessari per poter affrontare le molteplici casistiche in ambito sociologico.

La facoltà ideale è quella di Scienze dell’Educazione, che rappresenta il primo step formativo da abbracciare, in vista di una successiva specializzazione.

In questo modo, il futuro consulente pedagogico apprenderà le fondamenta delle materie affini al suo ambito lavorativo: oltre alla pedagogia, seguono la sociologia e la psicologia.

Quando il traguardo della laurea sarà stato raggiunto, per esercitare la professione non occorrerà essere iscritti ad un albo professionale poiché di fatto non è inclusa tra quelle che al contrario lo richiedono. La discussione della tesi varrà come prova finale. L’unica iscrizione consigliata, considerata l’assenza di un ordine professionale, è relativa al tesseramento presso delle associazioni di categoria che vengono concepite per tutelare i diritti degli utenti.

Dove lavora e quanto guadagna

Ma dove lavora fisicamente il consulente pedagogico e a quanto ammontano i suoi guadagni in Italia?

Come abbiamo avuto già modo di scoprire, grazie alle sue aree di interesse professionali, il pedagogista potrà prestare servizio presso scuole, Università, Aziende, vari Enti appartenenti al privato e al sociale, inclusi gli studi privati.

Ricapitolando, il pedagogista lavora in:

  • Contesti educativi, in veste di coordinatore scolastico ad esempio;
    Comunità ed enti che accolgono soggetti affetti da disabilità;
    Progetti educativi domiciliari, prestando servizi e soccorso a contesti famigliari in cui è richiesta la presenza e la mediazione di un professionista del settore;
    Ambiti di vario genere, da quello culturale fino a quello giudiziario. Non si escludono attività di integrazione a livello internazionale.

Sul fronte degli stipendi, invece, se vuoi diventare pedagogista dovrai considerare una somma che oscilla sui 1.150 euro al mese, per giungere anche a 1800 euro al mese a seconda di alcune varianti, come l’esperienza e il contesto lavorativo in cui si opera e si esercita la professione.

Specializzati nel campo pedagogico con Unicusano

Se vuoi diventare consulente pedagogico, Unicusano ha il percorso formativo adatto alle tue esigenze. I corsi di laurea afferenti all’area formazione del nostro Ateneo prevedono questi corsi di laurea triennali e magistrali:

  • Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19) – curriculum Educatore Psico-Educativo e Sociale
  • Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-19) – curriculum Educatore Servizi per l’infanzia
  • Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche (LM-85) – curriculum Socio-Giuridico
  • Corso di Laurea Magistrale in Scienze Pedagogiche (LM-85) – curriculum Psico-Educativo

Tutti i percorsi formativi Unicusano sono erogati grazie alla metodologia telematica: potrai seguire le lezioni comodamente online, accedendo ad una piattaforma telematica attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Sulla stessa piattaforma, potrai anche scaricare il materiale didattico di supporto e interagire con docenti e colleghi di corso. Questa modalità offre una flessibilità particolarmente preziosa anche per chi ha già impegni professionali o familiari.

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