Frequentare l’Università può non essere accessibile per tutti. Sono infatti molti gli studenti che cercano di mantenersi gli studi lavorando part-time, destreggiandosi tra gli impegni professionali e quelli accademici. Trovare sempre l’impiego giusto per far conciliare tutti gli impegni non è semplice. Per questo motivo entrano in gioco le borse di collaborazione con l’Università.

A dispetto delle borse di studio, dalle quali si distinguono per definizione e significato, quelle di collaborazione – una volta richieste all’Ateneo presso cui si è iscritti– collocano lo studente all’interno di un contesto universitario in cui può prestare i suoi servizi, lavorando regolarmente sotto contratto. Non si tratta quindi di un ausilio economico per coprire interamente o in parte le spese universitarie necessarie, ma di un’opportunità sicura ed effettiva di cui gli studenti più volenterosi possono usufruire.

L’accesso alle borse di collaborazione è subordinato al possesso di determinati requisiti. Per poter capire quali sono, basterà tenere sotto controllo gli avvisi pubblicati sui siti delle Università di riferimento.

Ma quali sono le caratteristiche generali delle borse di collaborazione con l’Università? Scoprilo nel dettaglio leggendo questo articolo.

Tutto quello che devi sapere sulle borse di collaborazione con l’Università

Le borse di collaborazione, com’è stato accennato, rappresentano una vera e propria opportunità di impiego per tutti quelli studenti che necessitano di contribuire in autonomia alle proprie spese. L’importo non è unico ma variabile, a seconda dell’Ateneo, ma può arrivare fino ai 1095,00 euro. Come si ottengono e come si deve fare per inviare la domanda? Ecco quello che devi sapere.

Come si sviluppa la collaborazione con l’Università

Di solito, l’impiego richiesto per le borse di collaborazione consta di 150 ore lavorative. Per quanto riguarda la retribuzione, invece, sarà concordata e specificata sul contratto che lo studente dovrà firmare prima di iniziare il periodo lavorativo.

L’aspetto davvero positivo di questa opportunità riguarda la libertà di gestione dei turni di lavoro; lo studente, infatti, considerando la varietà dei turni disponibili da coprire – in genere da 2 a 4 ore massimo – potrà scegliere in quale fascia oraria essere inserito, optando per la soluzione che meglio si sposa con tutti gli impegni che ha, soprattutto quelli più spiccatamente universitari (lezioni, esami, ecc.).

Un ulteriore vantaggio, a discrezione anche dell’Ateneo presso cui si è iscritti, è legato alla possibilità di selezionare il tipo di lavoro che più si preferisce: tra la biblioteca, la segreteria didattica o gli eventuali laboratori. La rosa di opzioni è piuttosto variegata, basterà informarsi e valutare – a seconda delle proprie inclinazioni o necessità – quale potrebbe essere la soluzione migliore.

Quali sono le tipologie di collaborazione

Le Borse di Collaborazione si suddividono in tipologie. La tripartizione è la seguente:

  • Part time Ordinario, suddiviso ulteriormente in collaborazioni a cui hanno accesso studenti con requisiti specifici e altre, al contrario, che sono aperte a chiunque;
  • Part time Speciale, come le prime, sono rivolte a determinati studenti. Per questo, di base, questi ultimi per potervi accedere devono possedere competenze particolari che vengono esplicitate;
  • Part time Counselling, si tratta di una tipologia di collaborazione improntata sull’accoglienza, nelle strutture apposite: università ma anche istituti scolastici.

Quali sono i requisiti richiesti

Sul fronte requisiti, l’unico davvero necessario è essere iscritti all’Università. Se sei a ridosso della laurea e dovessi terminare il tuo percorso prima di concludere le ore lavorative, a quel punto riceverai la retribuzione relativa esclusivamente alle ore già svolte.

Certo è che, per essere selezionati, ci sono alcune variabili che influenzano l’esito finale della collaborazione. Due punti che concorrono a farlo sono la media dei voti e il reddito, elementi che sono determinanti sull’ordine definitivo della graduatoria finale.

Una scelta opzionale invece è la richiesta, da parte dell’Università specifica, di avere un colloquio con lo studente che è in lizza per l’assegnazione del ruolo.

Provando comunque a dar vita ad un prospetto di requisiti utili, il tutto si può riassumere nei punti seguenti:

  • Non bisogna superare il limite del reddito che viene stabilito dall’università e inserito nel bando corrispondente. Il reddito più basso è un vantaggio per essere selezionati a discapito di altri;
  • È necessario essere iscritti al secondo anno di un corso triennale o magistrale, nella sicurezza di aver ottenuto almeno i 2/5 dei crediti necessari in totale;
  • Le matricole iscritte ad una specialistica. In casi analoghi sarà il voto di laurea ottenuto a fare media;
  • Coloro i quali non sono vincitori di una borsa di studio richiesta, solo chi al limite dovesse risultare idoneo.

Come si fa la domanda per le borse di collaborazione

Avendo ormai immagazzinato tutte le informazioni utili e necessarie alla causa, ti basterà visitare il sito della tua Università per cercare il bando sulle borse di collaborazione. A quel punto dovrai sicuramente compilare una domanda e presentarla. Attenzione alle sedi che verranno elencate e a cui dovrai dare disponibilità o meno per lo svolgimento delle attività. Segui tutte le istruzioni e in bocca al lupo!

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