Durante questo tour nel futuro di molti ragazzi ci siamo imbattuti in realtà interessanti ma anche giovani. Diverso è il caso dell’Universitas Mercatorum che vanta già una bella storia e, nonostante una forma moderna e agile, vanta anche una struttura consolidata da un passato recente di successi. Si tratta, insomma, di una tappa importante nel vostro excursus valutativo su quale ateneo frequentare nei prossimi anni. Tra un click e un nuovo corso di laurea, ecco quello che c’è da sapere e da “mettere in cascina” sull’Universitas Mercatorum.

Rispetto alle dieci sue sorelle, l’Universitas Mercatorum ha una storia un po’ diversa. Si tratta di un’università telematica creata dal Sistema delle Camere di Commercio italiane con lo scopo di formare, attraverso le modernità della comunicazione e dell’informazione, persone già in fase di lavoro che abbiano la voglia (o la necesità) di ottenere un titolo accademico. La filosofia dell’Universitas Mercatorum è quella, quindi, di offrire personale docente altamente preparato, un’assistenza di tutor molto disponibile e una tecnologia didattica del tutto innovativa al servizio di tutte quelli che hanno voglia di confrontarsi sulle novità. La vera marcia in più dell’Universitas Mercatorum, però, è il fondere l’autorevolezza di un ateneo pubblico con la flessibilità organizzativa e l’attenzione al “consumatore”  di una istituzione privata. I costi dei corsi di laurea alla Universitas Mercatorum non sono elevati. La retta annuale si aggira intorno ai 2000 euro più una tassa regionale di 118 euro. Concludendo c’è da dire che l’offerta di formazione della Universitas Mercatorum è tutta focalizzata sulle materie attinenti alla gestione d’impresa, con il corso di laurea triennale afferisce alla Classe ministeriale 18 (Classe delle lauree in Scienze dell’Economia e della Gestione d’Impresa), Gestione d’Impresa (180 CFU). È chiaro che si tratta di una scelta moto più netta e precisa rispetto ai competitor ed è chiaro che sarebbe il caso di ponderarla avendo in mano anche nuovi elementi che, post dopo post, potrete leggere sul blog di Università Telematica oppure cliccando qui.