Le università telematiche hanno il futuro nel DNA. Quello che sta per accadere loro già lo sanno. Ed è ovvio, quindi, che non potrebbero non avere un atteggiamento aperto nei confronti dell’Europa unita e non solo. Perché i giovani non hanno più confini e si devono formare in tal senso in modo che abbiano la patente per girare il mondo. A questo serve l’Ufficio Relazione Internazionali che ormai molte telematiche stanno tirando su. Volete vederci più chiaro? Ecco cosa c’è da sapere sull’Ufficio Relazione Internazionali delle telematiche. Buona lettura.

Una delle novità del momento è che stanno spuntando come funghi presso le telematiche uffici preposti a qualcosa che fino ad ora era inimmaginabile. Di che si tratta? Il nome preciso è Ufficio Relazione Internazionali e si occupa esattamente delle seguenti cose: :

1) Compiti dell’Ufficio Relazioni Internazionale delle telematiche
Suo è il dovere di mettere in promozione le attività delle telematiche nel processo di internazionalizzazione e di integrazione interculturale a livello europeo e a livello intercontinentale. Più specificatamente, promuove, idea e gestisce programmi di cooperazione culturale e/o scientifica che hanno lo scopo di erogare formazione attraverso interscambi di docenti e studenti. Per quale motivo? Per cementificare i rapporti di cooperazione bilaterale tra telematiche e resto del mondo attraverso l´incontro e la conoscenza.

2) Scopi dell’Ufficio Relazioni Internazionale delle telematiche
Ecco quali sono:

  • cooperazione culturale e scientifica;
  • collaborazione nei percorsi formativi degli studenti iscritti alle due Università;
  • partecipazione ad azioni comuni in ricerca e sviluppo.
  • scouting, sia delle competenze di ricerca interne all’Ateneo che delle opportunità di finanziamento esterne;
  • organizzazione di partenariati per la partecipazione a bandi nazionali, internazionali ed intercontinentali

3) Prospettive dell’Ufficio Relazioni Internazionale delle telematiche
Un’istituzione simile è come avere un biglietto aereo sempre aperto. I ragazzi nascono e crescono in una cultura cosmopolita e la formazione non può mettersi di traverso al trend ma anzi deve assecondarlo. Il cambiamento di una formazione forse spezzettata geograficamente ma di certo più variegata è epocale e questo ufficio lo aiuta a d imporsi.

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