La prima cosa che si pensa quando si parla di formazione online e, quindi, di università telematiche, è lo studiare a casa. C’è voluto del tempo per far sì che la tecnologia potesse sorreggere il tutto e ancor più tempo affinché la gente ne cogliesse i vantaggi. Ora però questo settore è affermato e florido e coglierne i principali aspetti è un vantaggio per voi e per il vostro futuro. Studiare a casa a che punto è in Italia? È cambiato qualcosa? La riposta è… sì. Vediamo meglio lo sviluppo del tema.

Non c’0è dubbio che studiare a casa sia il vessillo delle università telematiche. Lo è ancora ma questa pratica è cambiata negli anni? Molto. Vediamo come attraverso lo snodo di tre passaggi chiave che rendono chiara la faccenda:

– Studierete corsi di laurea di reale interesse per il mercato de lavoro
Ormai le università telematiche hanno capito che studiare, a casa o altrove, ha senso se ci si prepara davvero ad un mestiere. Ecco perché i loro corsi di laurea, tutti molto specialistici, nascono per ovviare alle esigenze delle aziende che sono state dedotte dai fitti dialoghi. Cioè? Potrete avere la certezza di stare sui libri senza perdere tempo acquisendo, anzi, un know-how unico rispetto ai vostri colleghi che hanno scelto di studiare a casa altrove;

– Usufruirete di una formazione il cui concetto di “casa” è duplice
La lettura più immediata dello studiare a casa con le università è legata alla FAD – formazione a distanza. Voi vi mettete davanti ad un computer e studiate attraverso la piattaforma di eLearning su cui gira lo streaming dei video delle lezioni, attivo 24 ore su 24 e senza limiti di views. Il concetto di “casa”, però, è ormai esteso da tempo anche alla vostra città. Ecco perché le telematiche vi forniscono la FIP – formazione in presenza nei vari Learning Center presso le città d’Italia;

– Avrete maggiori chance per il futuro
Studiare da casa vuol dire anche spendere meno e spendere meno vuol dire poter mettere da parte qualcosa. Un tesoretto che potrebbe usare poi per master e/o esperienze all’estero o per studiare meglio le lingue, che ormai sono essenziali.

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