Se il movimento è costante ed inarrestabile, è ovvio che possano accadere davvero tante cose. Chi frequenta il mondo della formazione, quindi, è ben consapevole che le novità in questo settore sono all’ordine del giorno, ancor di più nella nicchia delle università telematiche perché, per non morire e cedere fette di mercato, deve essere in costante update. L’ultimo di questo update è il connubio tra radio e telematiche che sta prendendo piede in alcune realtà. Da dove arriva? Che vantaggi dà? Tecnicamente in cosa consiste? Se volete saperne di più sull’intreccio tra radio e telematiche, continuate a leggere.

Un trend del momento nella formazione dei giovani è quello di dare esperienza sul campo agli studenti. Perché? Perché è la mancanza più importante del settore italiano e perché può essere una buona occasione per entrare col piglio giusto nel mercato del lavoro. Più nello specifico, stanno nascendo rapporti molto intensi tra radio e telematiche. Per meglio capire la questione, come sempre, usiamo un esempio che realmente c’è. L’UniCusano ha creato Radio Cusano Campus, una FM dal palinsesto giustamente ambizioso che più che seguire l’intrattenimento alla Radio Deejay propone l’informazione stile Radio24. Come può aiutare gli studenti questa novità tra radio e telematiche? Molto semplice, possono frequentarne gli studi sia come fruitori semplici che come aspiranti addetti ai lavori. Nel primo caso, comunque, potranno entrare in contatto coi tanti interessanti ospiti e potranno vedere all’opera professionisti del settore cercando di carpirne qualche segreto. Nel secondo caso, invece, potranno proprio impostare il loro iter formativo sull’acquisizione di know how che serve per travalicare il muro tra banchi di scuola e scrivania di un ufficio. In America questa zona grigia esiste da decenni, proprio perché è impensabile pretendere che un giovane arrivi a trent’anni senza aver mai “annusato” le dinamiche di un posto di lavoro. Ma è anche altrettanto impensabile che queste opportunità non siano fornite dagli atenei stessi. Questa nuova (e forse inattesa) danza tra radio e telematiche, quindi, racconta di un’evoluzione del nostro sistema universitario che finalmente si rende conto di quanto sia importante pensare solo al bene dello studente. Tutti i sacrifici di tempo e soldi che le famiglie sosterranno, così, sembreranno più leggeri. In fondo ogni genitore si augura il meglio per la propria prole.
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