Non è detto che una legge sia di partenza giusta. Forse le premesse ci possono stare ma poi ci può rendere conto che la sua messa in applicazione non arriva al punto in cui si sognava. È quello che è accaduto alla normativa che applica il numero chiuso all’università, ottima come ratio ma di dubbia riuscita per i giovani. Tra discussioni dotte e vibranti proteste di piazza, arriva anche la posizione delle telematiche sul numero chiuso alle università e, come sempre, sposta equilibri che sembravano fissi da tempo. Se volete conoscere le ragioni delle telematiche sul numero chiuso all’università, continuate a leggere.
A Roma, Bari e Torino i ragazzi scendono in piazza. Perché? Perché ritengono che il numero chiuso all’università sia uno strumento non solo poco utile ma addirittura lesivo per il diritto allo studio. Di base la ratio che c’è dietro alla legge 264 del 1999 non è sbagliata. Si era convinti che la principale causa della disoccupazione fosse il troppo numero di laureati per cui si è cercato di filtrarne la qualità in entrata. Di base, ma non nella vita reale. Il numero chiuso all’università è, invece, uno sbarramento che a diciotto anni si limita solo a complicare la vita degli studenti e poi, a laurea presa, non è in grado da solo di sbloccare il mondo delle assunzioni. Innanzitutto è il numero chiuso all’università è diventato una prassi: secondo il Ministero dell’Istruzione oltre il 55% degli atenei lo applica. Il fatto poi è che si è creata una situazione sbagliata per cui i giovani hanno talmente paura di non entrare da nessuna parte e rimanere a terra che si iscrivono a più test d’ingresso possibili col risultato di ritrovarsi non nel corso di laurea sognato ma nel primo che apre le porte. La posizione delle telematiche sul numero chiuso all’università è, invece, all’opposto. Lo studente è al centro dell’offerta per cui è inconcepibile complicargli la strada proprio all’inizio del cammino. Massima apertura d’iscrizioni e di cambio facoltà, quindi, perché si crede che la qualità di una persona emerga non da un test che spesso più che orientare blocca quanto dalla costanza degli studi e nel tempo. Non solo l’UniCusano, regina del settore, ha quest’opinione sul numero chiuso all’università ma anche gli altri competitor. L’idea che c’è dietro alle telematiche è abolire il numero chiuso all’università per essere costruttivi e cioè selezionare in modo più fattivo i giovani durante il percorso con master e corsi aggiuntivi. Se vi interessano maggiori informazioni sull’università telematica e la formazione online in genere, non perdetevi i topic del blog di Universitàtelematica.it. Ogni settimana ci saranno le notizie sui mondi accademici, l’università telematica e i corsi online più interessanti del momento. Per maggiori informazioni cliccate qui.