Qual è l’altalena in cui è seduta la formazione a distanza? Perché in Italia esiste una forbice così ampia? Quali sono i termini di una discussione che in queste settimane si sta sempre più accendendo? È chiaro che non è possibile parlare di formazione a distanza senza parlare di università telematiche ma, a questo punto dell’evoluzione del mercato della formazione online, è giusto ponderare anche come si parla di formazione a distanza. Vediamo più nel dettaglio la diatriba.
Lauree cliccabili, studiare coi device, corsi on line, laurearsi sul web: la lista di frasi incriminate è molto lunga. Ma “incriminate” da chi? E per cosa? Siamo al centro di una discussione nel settore della formazione a distanza. La polemica è sul fatto che queste frasi appena citate rischiano di gettare fumo negli occhi di chi le legge instillando il dubbio che questo settore sia poco serio. Dobbiamo dire la verità, sempre premettendo il massimo rispetto per tutti gli addetti ai lavori? È una scemenza enorme. Nessuno mette in dubbio la qualità che ha ormai raggiunto la formazione a distanza. I docenti sono di prima scelta tanto che molti coincidono con quelli delle università tradizionali e i corsi di laurea sono continuamente aggiustati in base alle reali esigenze del mercato del lavoro. Tutto questo è sotto gli occhi di tutti e, nonostante esista una guerra dei competitors tesa a screditare i nuovi arrivati (che poi tanto “nuovi” non sono), è impossibile dimostrare il contrario. Non ci si deve, quindi, incartare su se stessi con queste polemiche lessicali perché quel che conta è solo far bene agli studenti. Loro sono le uniche vittime che spesso la formazione a distanza neanche la conoscono perché imbottiti di luoghi comuni e pregiudizi. Se alcune semplificazioni narrative possono aiutare in tal senso a smontare un paio di cancelli, non è furbo scagliarcisi contro. Tanto chi legge, dopo poco, scopre da solo che quel “cliccabile” della laurea è solo una metafora e che tutti i titoli di studio delle università telematiche sono equipollenti per lo Stato Italiano e, quindi, per i concorsi pubblici. I puristi della formazione a distanza li rispettiamo e capiamo l’offesa di dover confondere la loro serietà con un linguaggio da chat ma è anche vero che a loro si chiede la cortesia di capire le esigenze del marketing che deve penetrare muri molto duri e molto alti.
E’ evidente, quindi, che le telematiche abbiano ormai modificato per sempre il settore della formazione a distanza e che, per questo, vadano seguite nella loro crescita anche grazie al blog di Universitàtelematica.it. Se preferite, poi, avere un approccio più interattivo, potrete usare per le vostre comunicazioni questo form cliccando qui.