L’offerta didattica delle università tradizionali non coincide più con quella delle telematiche. C’è stato un momento in cui i due mondi combaciavano, come in un’eclissi tra sole e luna, ma ora lo scenario è nuovamente mutato. Si tratta di capire la filosofia di fondo diametralmente opposta delle due fazione. Da una parte ci sono decenni e decenni di gloriosa storia che vanno riconosciuti ed applauditi ma che sono anche l’ancora pesante che tiene bloccato a terra un certo Status Quo. Dall’altra parte, invece, c’è la consapevolezza che per rimanere vivi, e forse anche prosperare, sia indispensabile rinnovarsi continuamente anche e soprattutto nelle facoltà universitarie attive. Vediamo meglio il discorso.
Se ancora ci fosse bisogno di spiegare quale differenza passi tra le università telematiche e quelle tradizionali, le facoltà universitarie potrebbero essere un ottimo spunto. Quando le telematiche hanno iniziato la loro attività in Italia la differenza di offerta era enorme. Una o due massimo per le “virtuali” e la solita schiera di campioni per le altre. Il problema, però, è proprio l’aggettivo “solita”. Lo Status Quo, infatti, consente prestigio e solidità ma è un’arma a doppio taglio. Vivendo se non “di” anche “grazie a” finanziamenti pubblici, infatti, gli atenei storici non hanno facilità (e forse non hanno neanche la cultura) a cambiare le cose. E così nel loro specchietto retrovisore si sono affacciate le telematiche ed ora, in quanto a facoltà universitarie offerte, il sorpasso è avvenuto. Perché è tutto più snello e più incentrato sui risultati. Il ragionamento, semplificato e un filino banalizzato, è il seguente: se non ho nuovi iscritti, chiudo ma per avere nuovi iscritti devo far sì che chi ha completato il ciclo di studi sia felice e parli bene di me. Nasce da questa esigenza la continua ricerca di contatto col mondo del lavoro in modo da immettere nel mercato del lavoro solo neo-laureati che realmente facciano gola alle aziende e che poi trovino lavoro. Le facoltà universitarie delle telematiche altro non sono che autostrade in grado di far viaggiare il ragazzo in questa direzione. Stante quanto detto, l’unico modo per stare appresso alle innumerevoli novità sulle facoltà universitarie è frequentare i siti ufficiali, i blog e le diverse pagine dei social network. Prima di scegliere la vostra strada, cercate di capire se esistono nuovi e meno battuti percorsi. Non trovare traffico potrebbe aiutarvi non poco ad arrivare prima degli altri. Se ne volete sapere di più, cliccate su questo form informativo.