Qualcuno in passato diceva che nulla si distrugge e che tutto si trasforma. Quest’affermazione ha senso anche se si trasporta in un contesto formativo come quello in cui è inserito il corso di laurea in Economia. Si tratta di uno di quelli da sempre molto popolari tra i ragazzi e molto amati dalle famiglie ma, come tutto in questo paese, ha dovuto affrontare la crisi (e i suoi cambiamenti), soprattutto con l’avvento delle università telematiche. Come è mutato il corso di laurea in Economia? Ha ancora senso iscrivercisi? Scoprite le risposte a queste domande sul corso di laurea in Economia continuando a leggere.

Ci sono mestieri e mestieri. Alcuni sono più accetti di altri perché l’Italia, nonostante siamo nel nuovo millennio da un po’, è un paese ancora molto tradizionale e tradizionalista e le famiglie sognano solo una cosa per sé e per i propri figli: tranquillità. Quella sicurezza che il corso di laurea in Economia dava ai ragazzi che andavano ad inserirsi in un mercato ricco e pieno di opportunità. Come si evince leggendo quotidiani finanziari come il Financial Times o Il Sole 24 Ore, però, le cose non stanno più così. Chiunque provenga da un corso di laurea in Economia rischia fortemente di rimanere a piedi. Perché? Perché lo scenario lavorativo si è frammentato per segmenti ed ora le competenze devono seguire la stessa logica. Posano su questo pavimento culturale i successi del corso di laurea in Economia offerto dalle diverse università telematiche. La loro struttura snella, infatti, consente di parcellizzare l’offerta formativa non più solo in un macro corso di laurea in Economia ma in diverse lauree studiate (e aggiustate continuamente) per andare a colmare una precisa necessità d’impiego delle aziende. Un esempio? L’università UniCusano, sempre molto veloce a cogliere i cambiamenti di contesto, propone ben due canali di corso di laurea in Economia che sono:

–          Economia Aziendale
–          Scienze Economiche

La sua divisione del corso di laurea in Economia è piuttosto evidente. La prima scelta è pensata per chi vuole entrare nel vivo della questione mentre la seconda è per chi preferisce studiarne le teorie e, in un futuro prossimo, fare carriera accademica nel settore.
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