I corsi universitari senza obbligo di frequenza sono la pietra angolare delle telematiche. Perché? Perché liberano dalle catene il diritto allo studio, troppo spesso imbrigliato nella figura dello studente a tempo pieno come fosse l’unica opzione della vita. Ora, invece, categorie diverse come gli studenti lavoratori e le studentesse mamme (che poi spesso coincidono) potranno rimettersi sui libri senza dover stravolgere i loro ritmi di giornata. Curiosi? Ecco cosa c’è da sapere sui corsi universitari delle telematiche senza obbligo di frequenza. Buona lettura.

Il successo delle telematiche deriva dal successo dei corsi universitari senza obbligo di frequenza. Il successo di questi corsi deriva dalle risposte a questi tre quesiti sul tema:

1) Come funzionano i corsi universitari senza obbligo di frequenza?
Si tratta di piattaforme di eLearning che girano in streaming, anche grazie al fatto che ormai la banda larga è alla portata di tutti. Senza bisogno di scaricare nulla di pesante, quindi, non dovrete far altro che assistere alle lezioni seduti a casa vostra;

2) Che limiti temporali hanno i corsi universitari senza obbligo di frequenza?
Nessuno perché lo streaming è attivo ventiquattro ore su ventiquattro e non ha limiti di views. Significa che potrete fruire delle lezioni quando vorrete (e/o potrete) ma, soprattutto, significa che potrete vedere e rivedere una lezione finché non l’avrete davvero fatta vostra. Un lusso impossibile per i corsi di in presenza;

3) Quali costi comportano i corsi universitari senza obbligo di frequenza?
Ormai sono bassissimi perché le telematiche offrono rette all-inclusive a zero sorprese. Cosa significa? Che nel costo sono inclusi anche i libri di testo, le dispense e gli appunti. Il risparmio è notevole, anche del tempo che non dovete impiegare per cercare in giro tutto il materiale.

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