Ogni tempo ha le sue parole. Non si tratta solo di moda narrativa ma anche di cambiamento dei costumi che si manifestano attraverso certe espressioni. E così, ora che in Italia la notte buia della formazione a distanza sembra solo un ricordo e la tecnologia ha illuminato i nostri ragazzi verso un futuro migliore, non si parla più di “lauree cliccabili” o “studiare sui device” ma di veri e propri corsi FAD universitari. Vediamo insieme qual è lo status quo di questi corsi FAD universitari e come possono essere usati al meglio dagli studenti di questo millennio.

Probabilmente è merito del MIUR se tutto il settore della formazione online ha preso una piega più credibile agli occhi di quella gente (e purtroppo non era poco) che si era fatta acciecare dalla cattiva pubblicità creata da chi ne poteva trarre vantaggio. Una volta scese in campo le istituzioni, infatti, non c’è stato molto da fare. Termini dubbi come “studiare sui device”, “lauree cliccabili” o “laurea virtuali” sono stati spazzati via dai più seri e veritieri corsi FAD universitari. Cosa cambia? Tutto. In quei “corsi FAD universitari” ci sono i docenti accademici che sono gli stessi degli atenei tradizionali e c’è anche tutta la ricerca delle telematiche di integrare costantemente questo pool di professori con nomi tecnici di prestigio in grado di portare ai ragazzi la loro esperienza reale e diretta della materia. Anche i servizi connessi trasformano i corsi di laurea in veri e propri corsi FAD universitari. Perché quasi tutte le telematiche prevedono un tutor che segue i giovani dal primo giorno dell’iscrizione alla discussione della laurea e perché sono attive chat coi denti e form sempre attivi attraverso cui è possibile fugarsi qualsiasi dubbio sulle singole materie o sull’ateneo più in generale.
Tutte erogatrici di lauree equipollenti e quindi di contenuti per il nostro blog di Universitàtelematica.it e per il vostro futuro. Se ne volete sapere di più, ponete le vostre domande con questo apposito form informativo.