Tra i giovani studenti che scelgono di frequentare un corso di laurea ad indirizzo giuridico sono in molti quelli che si chiedono come diventare Pubblico Ministero.

Attenzione però, se da un lato il PM è un profilo che esercita un forte appeal, sia dal punto di vista della gratificazione professionale che economica, dall’altro è legato ad una professionalità che prevede un iter formativo piuttosto lungo e impegnativo.

Ecco perché è importante conoscere perfettamente il percorso di studi e i successivi step concorsuali e burocratici per conseguire l’abilitazione alla professione.

In questo post l’università telematica Niccolò Cusano intende fornire ai lettori una panoramica generale sulla professionalità e le linee guida per diventare PM.

Chi è il Pubblico Ministero

Iniziamo a familiarizzare con il profilo in oggetto e con il ruolo che egli svolge nell’ambito dell’azione penale.

Il Pubblico Ministero è un organo monocratico designato dallo Stato che agisce nell’interesse pubblico con l’obiettivo di garantire il rispetto della legge, valutare le azioni penali di un individuo e tutelare i diritti dello Stato, degli incapaci e delle persone giuridiche.

Il PM esercita l’azione penale che conduce al processo penale, nell’ambito del quale egli diventa controparte dell’imputato.
Il suo compito si concretizza nell’individuare le prove d’accusa nei confronti di chi viola la legge e commette un reato.

Istituito presso la Corte di Cassazione, le Corti di Appello, i tribunali per i minorenni e i tribunali ordinari, egli si occupa di:

  • Esercitare azione penale
  • Condurre indagini preliminari
  • Presentare richiesta al giudice per eventuali misure cautelari, intercettazioni ecc.
  • Eseguire i provvedimenti del giudice
  • Dirigere la polizia giudiziaria

In Italia vige il principio di obbligatorietà, secondo il quale il PM è tenuto ad esercitare azione penale ogni qualvolta riceve notizia di un reato.

Competenze del Pubblico Ministero

Oltre a seguire l’iter descritto, un Pubblico Ministero deve avere competenze tecniche e personali che lo rendono capace di gestire casi complessi e delicati.

Tra queste, la capacità di analizzare prove e dati, un’approfondita conoscenza delle leggi penali e processuali e una spiccata attitudine investigativa. Il PM deve essere in grado di coordinare il lavoro della polizia giudiziaria, garantendo che le indagini vengano condotte in modo efficiente e trasparente. Anche le doti comunicative sono fondamentali, dato che il PM dovrà redigere atti formali e presentare le sue argomentazioni in aula durante i processi.

Differenze tra Pubblico Ministero e avvocato difensore

Una delle domande più comuni tra chi sta pensando di diventare PM è la differenza tra questa figura professionale e un avvocato difensore. Un aspetto fondamentale che differenzia il PM dall’avvocato difensore è il ruolo che essi svolgono in un processo.

Mentre l’avvocato difensore agisce nell’interesse del proprio assistito, il PM ha il compito di perseguire l’interesse pubblico. È suo dovere cercare la verità attraverso la raccolta di prove, presentando sia elementi a favore che a sfavore dell’imputato. In altre parole, il PM non rappresenta una parte “privata”, ma deve garantire che la giustizia venga fatta, indipendentemente dalle circostanze del caso.

Come diventare PM

Entriamo ora nel cuore del nostro post per analizzare nel dettaglio i requisiti richiesti per diventare PM.
Partiremo dal corso di laurea per arrivare al tirocinio da uditore giudiziario, passando per stage e concorsi.

Corso di laurea

Il primo step è il conseguimento di una laurea magistrale ad indirizzo giuridico.
Trattandosi di un percorso piuttosto lungo, durante il quale potrebbe essere necessario conciliare lo studio con un impeigo per avere un’autonomia economica, suggeriamo di valutare l’iscrizione ad un corso di laurea online, innovativo e flessibile dal punto di vista della modalità didattica.

Segnaliamo, a tal proposito, il corso di laurea in Giurisprudenza Unicusano, un percorso della durata di 5 anni che mira a fornire agli studenti solide competenze nell’ambito del diritto e della cultura giuridica.

Il programma del quinquennio consente di acquisire una buona padronanza degli elementi giuridici nazionali ed europei; allo stesso tempo approfondisce le conoscenze storiche necessarie per la valutazione degli istituti del diritto positivo moderno e mira a sviluppare le capacità per progettare e redigere testi giuridici.

Per quanto riguarda la modalità di erogazione dei contenuti, come accennato in precedenza, essa risulta pratica e personalizzabile.
La metodologia a distanza si avvale di una piattaforma telematica di ultima generazione che mette a disposizione dei corsisti tutto il materiale didattico.
Accedendo all’area riservata è possibile scaricare libri e appunti in formato digitale e nel contempo seguire le lezioni comodamente online, in streaming.
Non essendo previsti vincoli di orario ogni studente può scegliere autonomamente quando e dove studiare, adattando così l’apprendimento alle personali esigenze.

Tirocinio e altri requisiti

Per poter partecipare al concorso per PM bisogna affiancare alla laurea un tirocinio presso lo studio di un avvocato, di un notaio o presso la procura della Repubblica.

Rientrano tra i requisiti per poter sostenere la prova la cittadinanza italiana e l’età inferiore a 40 anni.

Concorso

Per diventare PM bisogna superare un concorso pubblico, indetto con cadenza annuale, per il quale ogni candidato dispone di un massimo di tre tentativi.

L’esame è composto da una prova scritta e una orale.
Lo scritto consiste nello svolgimento di tre temi incentrati su amaterie quali diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo.

L’orale verte invece su argomenti che afferiscono al diritto e alla procedura civile, al diritto e alla procedura penale, al diritto amministrativo, costituzionale e tributario, al diritto commerciale e fallimentare, al diritto del lavoro, al diritto comunitario, al diritto internazionale pubbico e privato, ad elementi di informatica giuridica, e ad una lingua straniera.

Tirocinio da uditore giudiziario

Il superamento del concorso deve essere seguito da un periodo di tirocinio, della durata complessiva di due anni, in qualità di uditore giudiziario.

L’esperienza biennale in Corte d’Appello, regolarmente retribuita, è così suddivisa:

  • 6 mesi di affiancamento ad un giudice civile
  • 6 mesi di affiancamento ad un giudice penale
  • 6 mesi di affiancamento ad un Pubblico Ministero
  • 6 mesi come giudicante o requirente (da svolgere al termine dell’uditorato)

Ora che hai una panoramica completa della professionalità e sai come diventare Pubblico Ministero, non  devi fare altro che iniziare ad espletare l’iter burocratico per ottenere l’abilitazione.

Se desideri ricevere ulteriori dettagli sul corso di laurea online in Giurisprudenza puoi contattare il nostro staff attraverso il modulo che trovi qui!