Alcuni intrecci salvano la vita. È il caso di quello che si è creato, e che sempre più si sta infittendo, tra le università telematiche e la questione dell’alloggio per lo studente fuori sede. Si tratta indubbiamente di un punto chiave su cui si gioca la civiltà della nostra società (a dire il vero piuttosto bloccata) e la possibilità per l’Italia di dare concretamente ai propri figli un futuro più degno. Tra spese folli, crisi sempre più nera e rischio di aver sbagliato la propria scelta di corso di laurea, mettere al sicuro l’aspetto dell’alloggio per lo studente fuori sede è già una grande partenza. Ci pensano le telematiche. Se volete saperne di più, continuate la lettura del post.

Vi sembrano pochi 850 mila ragazzi? È questo il numero dei giovani che ogni anno si sposta dalla propria casa (aka città aka regione) per raggiungere le grandi metropoli dove sono situati i prestigiosi atenei tradizionali. È sempre stato così da quando il corso di laurea è diventato una normale fase di crescita del cittadino italiano ma non è sempre stato così il salasso che ormai comporta. In media, per avere una camera singola si devono spendere 500 euro al mese. Se, invece, si vuole dividere, si scende appena ai 300/400 euro a seconda della zona. E’ evidente, quindi, che la questione dell’alloggio per lo studente fuori sede è un passaggio cruciale per la vita di tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di nascere a Roma, Bologna o Milano. Per onestà intellettuale e completezza d’informazione, c’è da dire che esistono alcuni strumenti ideati per alleggerire il peso dell’alloggio per lo studente fuori sede. Si parla, ovviamente, delle residenze universitarie e degli alloggi di merito il cui accesso, però, è consentito solo tramite borse di studio pensate per chi dichiara meno di 19.596 euro l’anno. E chi ha uno stipendio più alto ma non è Berlusconi cosa fa? Si affida alle università telematiche che l’alloggio per lo studente fuori sede lo hanno proprio bypassato. Grazie alla piattaforma eLearning, infatti, non è più obbligatoria la migrazione verso “l’urbe” lasciando i nostri ragazzi a studiare nelle loro camere, dentro l’organizzazione sociale ed economica delle loro famiglie. I nostri figli, grazie ad un computer, vivono, mangiano e dormono dove lo hanno sempre fatto. Una vera e propria svolta questa dell’alloggio per lo studente fuori sede perché distrugge in un sol colpo un mercato che sembrava cristallizzato sulle lacrime delle famiglie italiane. Non solo. Alcune telematiche si stanno evolvendo così tanto da creare anche una loro estensione fisica che, però, mantenga intatta la filosofia a favore delle esigenze dei ragazzi. E così l’UniCusano offre sì un alloggio per lo studente fuori sede ma dentro il suo campus universitario e a soli 39 euro a settimana!
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