Era Gigi Marzullo il re delle domande impegnative. Ora, invece, il suo scettro se lo contende chi, nel settore della formazione, ha chiesto per primo “a cosa serve la laurea”. Una domandina facile facile ma solo in apparenza. Una domandona da un milione di dollari se sei pensa che il dubbio si è ormai insinuato nei ragazzi che vedono i loro colleghi più grandi persi nelle ombre della disoccupazione e, addirittura, nelle famiglie che non hanno più la certezza che questo sia il piano più furbo. A cosa serve la laurea, però, lo sanno bene le università telematiche che, a riguardo, qualcosa da dire ce l’hanno.

Togliamo dal tavolo tutta la retorica e i buoni propositi. Lo sappiamo che si studia per cultura personale e che un titolo di studio fa bene innanzitutto alla persona stessa che si è impegnata a raggiungere un obiettivo e l’ha raggiunto. Tutto molto vero e bello ma ci sarà una ragione se ci si chiede sempre più insistentemente “a cosa serve la laurea”. Spendere soldi e tempo per poi starsene a casa o guadagnare una miseria fa poco piacere e si iniziano a valutare i piani B e C. Le università telematiche, invece, non cercano altre vie ma si sforzano di rispondere in modo positivo e costruttivo al quesito “a cosa serve la laurea”. Serve ad entrare nel mondo del lavoro e a rimanerci ben retribuiti. E così, approfittando della loro snellezza dovuta alla mancanza di legami coi fondi pubblici e alla loro natura eterea, aggiustano continuamente il tiro della loro offerta formativa per essere sempre sul pezzo col mercato del lavoro. Appena un’azienda cerca una precisa figura professionale, le telematiche si impegnano a formarla. Non solo, questo non è l’unico modo di spiegare coi fatti a cosa serve la laurea. Il servizio di “ponte” con le società le telematiche lo continuano dopo la laurea e per davvero. Per esempio, il servizio di “Stage & Job Opportunities” dell’UniCusano aiuta i neolaureati a redigere per bene il curriculum vitae ma anche a selezionare le giuste offerte di lavoro. Fare uno stage va bene. Farne uno senza prospettive già in partenza, invece, non va affatto bene. Ecco perché è il caso di affidarsi alle telematiche. Hanno resistito alla tentazione di fuggire da una realtà per certi versi spaventosa mettendo, invece, sul piatto della bilancia passaggi concreti per ricomporre il mosaico un po’ disperso della domanda “a cosa serve la laurea”. Pezzi che trovate sul blog di Universitàtelematica.it. Se ne volete sapere di più, cliccate qui.