Certe mode scoppiano all’improvviso. Altre, invece, arrivano all’improvviso da poi ma in realtà si scopre che esistono da anni in altri paesi, con gli Stati Uniti su tutti gli altri. È ciò che sta accadendo coi Moocs in Italia. Il settore della formazione, dopo decenni di sonno ininterrotto, s’é dato una smossa anche e soprattutto grazie all’avvento delle università telematiche. Certi costi che sembravano inevitabili per  gli studenti ora non esistono e questo non ha potuto che rendere ancora più accessibile l’istruzione accademica nel nostro paese. I Moocs  in Italia potrebbero essere la ciliegina sulla torta di questo nuovo scenario ed alcune realtà nostrane potrebbero fare da porta bandiere del cambiamento. Se volete capire meglio la situazione dei Moocs in Italia, continuate a leggere.

Cosa sono i Moocs? Domanda lecita e fondamentale prima di capire se il fenomeno esiste già in Italia. Tecnicamente sono un acronimo che sta per “massive online open course” e che, per dirla in modo semplice, non sono altro che corsi universitari concepiti e snocciolati per essere fruiti su larga scala, accessibili via web e molto spesso gratuiti. Dietro al tentativo di spalancare i cancelli della sapienza ci sono milioni e milioni di dollari stanziati da mostri sacri del settore come Stanford, Harvard, Berkley e il Mit che, non a caso, stanno creando le loro università telematiche coi nomi di Coursera, EdX e Udacity  che già hanno milioni di studenti. Il motivo per cui ci dovremmo chiederci se i Moocs in Italia esistono già e sperare che la risposta sia affermativa è che sono cultura per tutti ma anche grandi risparmi per la comunità. Basti pensare che con un team di tre persone, composto da un professore e due assistenti, si riesce ad interagire con ben diecimila studenti online. Un numero ben diverso dai quattrocento giovani che la stessa squadra raggiungerebbe con strutture tradizionali.
Ovviamente la situazione dei Moocs in Italia è di estremo ritardo ma questo è qualcosa di endemico alla nostra società. Quello che fa ben sperare, però, è che, in maniera del tutto autonoma e libera dalle istituzioni, alcune importanti università telematiche come l’UniCusano hanno intrapreso la stessa strada americana. Rispetto al concetto dei Moocs in Italia va detto, con onestà, che i corsi non sono gratuiti ma, proprio perché raggiungono grandi numeri di ragazzi, hanno prezzi molto bassi e decisamente inferiori a quelli degli atenei tradizionali su cui gravano spostamenti, vitto e alloggio per i fuorisede. L’avvento delle università telematiche, quindi, è l’alfa per l’approdo dei Moocs in Italia e soprattutto è l’alba di un nuovo giorno in cui una laurea sarà accessibile a chiunque avrà voglia di mettersi sui libri.
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