Lo Stato non è pervenuto ma la gente non rimane con le mani in mano. Accade un po’ in tutti i settori e non fa eccezione la formazione, dove la formazione privata ha assunto ormai un peso specifico notevole. Le ragioni di questo spostamento degli equilibri sono molteplici ma meritano di essere analizzate perché raccontano i grandi gap che la politica sta scavando ma soprattutto perché consente di capire quale strada devono percorrere i nostri ragazzi. State cercando di capire perché la formazione privata stia così in alto nella considerazione della gente? Continuate a leggere e lo scoprirete.  

Ogni analisi che si rispetti deve partire da una base precisa e nulla è più preciso dei dati. Per capire lo status quo e le prospettive della formazione privata, quindi, usiamo i numeri di uno studio del’Istituto Privato Universitario Svizzero (IPUS) che si è posto quesiti interessanti relativi al sistema universitario, agli studenti che ci sono dentro e alla fiducia che questi ultimi nutrono verso le istituzioni che frequentano e che dovrebbero fungere da palestre per il loro futuro lavorativo. Che la si metta come la si metta il risultato finale di questo lavoro è solo uno: la formazione privata è ormai regina incontrastata del settore.
Come dimostra, infatti, il sondaggio realizzato dall’Osservatorio Giornalistico Mediawatch su un campione di oltre 1000 diplomati, il 78% di essi ha sostenuto di preferire la formazione privata a quella pubblica, con il restante 22% dall’altra parte della campana.
Lo dimostra il successo dell’UniCusano, che della formazione privata è leader. S, si tratta di avere una filosofia orientata ai ragazzi e non ai professori accademici. In questo ateneo, infatti, si offrono maggiori sbocchi professionali (cosa ricercata dal 65% degli intervistati), una qualità più alta degli insegnamenti (richiesta dal 21%) e strutture dell’ateneo moderne (sognate dal 14%). La formazione privata, più snella di quella pubblica, fa tutto questo. Sempre usando l’esempio della prima della classe UniCusano, si  offrono strumenti didattici come l’eLearning e il WiFi gratis e soprattutto un campus universitario di Roma, unico nel suo genere. In tempi di guerra ognuno pensa a sé, la formazione privata pensa ai nostri figli.
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