Se ti trovi al termine di un percorso di studi, le strade davanti a te sono diverse. Da una parte, la possibilità di entrare direttamente nel mondo del lavoro; dall’altra, l’opportunità di proseguire gli studi e abbracciare una carriera accademica.

Ci sono infatti degli studenti che preferiscono rimanere all’interno del contesto universitario, subendo il fascino della ricerca e tentati dall’idea di intraprendere la strada del dottorato. Ma che cos’è esattamente un dottorato?

Il Dottorato di Ricerca è considerato il livello di istruzione più alto su territorio nazionale, dal 1980. Si tratta di un percorso di studio da intraprendere dopo una laurea magistrale e ha, come obiettivo, la ricerca entro i limiti di una determinata materia. Può durare da un minimo di 3 ad un massimo di 5 anni e, durante questo periodo, il dottorando verrà pagato tramite borsa di studio.

Ma quali sono tutti gli step da considerare per poter intraprendere questo percorso? Come funziona e quali sono le sue caratteristiche? Per scoprirne di più, prosegui nella lettura di questo articolo.

Tutto quello che devi sapere sul dottorato

Quando si vuole prender parte ad un dottorato di Ricerca, le modalità d’accesso possono subire delle variazioni a seconda dell’Ateneo di appartenenza. In linea generale però, si accede attraverso la partecipazione ad un concorso pubblico, dopo aver superato delle adeguate prove d’esame. Ecco, di seguito, tutti i dettagli.

Che cos’è il dottorato di ricerca

Il Dottorato di ricerca, essendo il livello più alto di istruzione formalmente riconosciuto, è un mezzo per specializzarsi ulteriormente nel proprio campo di studi, se l’obiettivo della carriera accademica è il primo obiettivo che si vuole portare a compimento.

Nel momento in cui il laureato decidesse di fare domanda d’ammissione per il dottorato, dovrà necessariamente affrontare una serie di prove d’esame, in genere sia scritte che orali e il suo percorso terminerà con l’elaborazione di una tesi.

Per quanto riguarda il tetto massimo dei posti disponibili, tutto dipende dai centri universitari di riferimento che devono rifarsi ad una classifica che si basa su:

  • Dottorati di ricerca con borsa di studio: in questo caso il dottorando ha un compenso annuale che oscilla dai 13.000 ai 16.000 euro lordi e non è tenuto a versare le tasse per la frequenza dei corsi
  • Dottorati di ricerca che includono la retribuzione mensile: in questo caso, invece di una retribuzione annua, il dottorando percepisce una retribuzione mensile
  • Dottorati di ricerca sprovvisti di borsa di studio: in questo caso, il dottorando non ha alcun sostegno economico ed è tenuto al versamento delle tasse previste dall’Ateneo.

Qual è la differenza tra Dottorato e Philosophiae Doctor?

Si accosta al Dottorato di Ricerca, anche in termini di importanza, un altro importante livello di istruzione, soprannominato Philosophiae Doctor. A differenza del Dottorato, qui il livello è riconosciuto a livello mondiale e non è rivolto esclusivamente a coloro i quali vogliono devolvere le proprie energie per un ruolo accademico, ma anche per avere la possibilità di accedere a posizioni talvolta di spicco in enti o aziende di una certa rilevanza.

A cosa serve il dottorato di ricerca

Il dottorato apre a diverse interessanti opportunità per chi lo sceglie. Ecco una sintesi di quelle più rilevanti:

  • Il dottorato è necessario e fondamentale per tutti i laureati che cercano di trovare un’occupazione in un contesto accademico. Senza dubbio, una volta concluso il Dottorato, sarai in grado di trattare la sua materia in maniera professionale e completa;
  • L’aumento effettivo di probabilità di entrare a far parte di un settore specifico dedito alla Ricerca e allo Sviluppo di una determinata agenzia verso cui si sono sviluppati i desideri più intensi d’appartenenza;
  • Regala una formazione senza precedenti, che va ad affinare tutte quelle conoscenze che sono state immagazzinate negli anni precedenti di studio, e aggiunge delle skill spesso preziose che sono molto richieste a livello lavorativo.

In sintesi, un Dottorando può ambire ad avere maggiori possibilità occupazionali rispetto ad un “semplice” laureato.

Quali sono i requisiti per accedervi

Come abbiamo accennato, per prender parte al concorso, dovrai fare appello al Bando autonomo appannaggio dell’Ateneo corrispondente. Si tratta di ammissioni che sono sempre e comunque a numero chiuso. In ciascuno dei Bandi divulgati, verranno esplicitate le informazioni necessarie e tutte le modalità opportune ad inoltrare la domanda d’ammissione.

Tra i requisiti previsti da Unicusano, possiamo citare:

  • Laurea magistrale, attivata ai sensi del DM 270/2004
  • Laurea conseguita secondo il previgente ordinamento (Laurea specialistica o Diploma di Laurea vecchio ordinamento)
  • Analogo titolo accademico conseguito all’estero, equiparabile per durata e contenuto al titolo italiano, accertato come idoneo dalla Commissione di ammissione, anche sulla base di trattati o accordi internazionali.

In ogni caso, i requisiti specifici di partecipazione sono solitamente stabiliti dalle diverse università.

Quali sono gli sbocchi lavorativi

Per quanto riguarda la specificità degli sbocchi lavorativi più coerenti, al termine del conseguimento del titolo di Dottore di Ricerca, se ne possono identificare due in maniera particolare: Docente universitario e Ricercatore.

Esiste comunque la possibilità, in qualità di quanto è stato già dibattuto in precedenza, di poter usare questo titolo come passe-partout per l’assunzione in svariati settori lavorativi, sia pubblici che privati. Ad ogni modo, le difficoltà di trovare un lavoro si riducono drasticamente.

Master o dottorato? Quali differenze

Al termine di un percorso di studi, puoi iscriverti anche un Master, una tipologia di formazione specifica su determinate discipline.

Anche se sono entrambi percorsi post laurea, c’è differenza tra un Master e un Dottorato:

  • Il Master non ha la stessa importanza di un Dottorato, che resta la forma d’istruzione più alta prevista in Italia
  • Il Master ha una durata inferiore a quella del Dottorato
  • Il Master non è retribuito e dunque non sono mai previste delle retribuzioni per l’iscrizione e la frequenza

Tuttavia il Master è una scelta più che valida per continuare a studiare, anche se con benefici e opportunità diverse da quelle di un Dottorato. Puoi farti un’idea dei Master Unicusano disponibili visitando il sito Unicusano.it, nella sezione Master.

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