Non si tratta di un argomento particolarmente diffuso, ma esiste ed è giusto esserne a conoscenza. Stiamo parlando del riscatto degli anni di laurea: si tratta di un’opportunità a cui si può accedere tramite l’INPS e l’obiettivo è quello di trasformare gli anni universitari in anni contributivi per usufruire del diritto delle prestazioni pensionistiche.

Attraverso l’agevolazione in questione si può accedere ad un duplice vantaggio: da una parte, l’acquisizione dell’anzianità contributiva e dall’altra l’aumento, di conseguenza, della pensione.

Un punto di partenza dal quale non si può prescindere è relativo al requisito necessario per poter usufruire di questa possibilità: l’accertato conseguimento del titolo di studio.

Nell’articolo seguente, ci addentreremo in tutti i passaggi essenziali per richiedere il riscatto di laurea ordinario, seguito poi da quello che serve per poter dare inizio alla procedura. Vuoi saperne di più? Continua nella lettura e prendi appunti!

Riscatto di laurea: di che cosa si tratta

Come abbiamo accennato, grazie al riscatto di laurea si può convertire il pagamento versato nel corso degli anni di studio, a seconda se si tratti di una triennale o di una magistrale, in contributi da aggiungere al saldo pensionistico. In aggiunta, può rappresentare anche un modo per coloro i quali vorrebbero appellarsi alla quiescenza prima del tempo prestabilito. Ma in che modo si procede? Scopriamolo insieme.

Chi può richiedere il riscatto di laurea

Il riscatto degli anni di laurea può essere richiesto da tutti coloro che sono riusciti a portare a compimento, per ovvie ragioni, gli studi. Le persone che invece, anche a pochi esami dalla laurea, hanno poi effettuato la rinuncia, senza riuscire a terminare quindi il percorso, sono automaticamente esclusi da questo beneficio.

Tra i titoli formalmente riconosciuti, abbiamo:

  • I diplomi universitari che, di fatto, non possono essere inferiori ai 2 anni e neanche superiori ai 3;
  • I diplomi di laurea che rientrano nel vecchio ordinamento, le cosiddette lauree magistrali odierne a ciclo unico. Quindi, non inferiori ai 4 anni e non superiori ai 6. Sono inclusi anche gli ordinamenti successivi alla riforma;
  • I diplomi di specializzazione, in genere a posteriori rispetto al conseguimento della laurea e quindi intrapresi dopo la triennale;
  • I dottorati di ricerca;
  • I diplomi che vengono rilasciati da Istituti Artistici e Musicali, con riferimento all’anno accademico 2005/2006, quando sono stati effettivamente attivati. Rientrano nella categoria anche quelli accademici e di formazione.

Una menzione a parte per i titoli che sono stati conseguiti oltre i confini della nazione italiana, a patto che siano – sempre e comunque – riconosciuti legalmente nel proprio Paese.

Come si fa la domanda per il riscatto di laurea

Per inoltrare la domanda per il riscatto di laurea, l’interessato dovrà rivolgersi all’INPS, l’ente che si occupa della valutazione della richiesta, accertandone i requisiti necessari.

Basterà visitare il sito dell’INPS, attraverso il quale ci si può avvalere dell’alternativa di inviare la richiesta anche per email nella sezione apposita, dedicata all’argomento. In ogni caso, se dovessero esserci comunque dei problemi o si dovessero riscontrare delle difficoltà nell’inoltro della domanda, si possono chiedere delucidazioni telefonando direttamente al numero presente.

L’aspetto positivo di tutto questo processo è che per inoltrare la domanda – di solito – non sono esplicitate delle tempistiche restrittive. In ogni caso, partire con un buon tempismo, senza procrastinare troppo, è il suggerimento più saggio.

Oltre a rivolgersi direttamente all’INPS, il riscatto della laurea può essere richiesto anche:

  • Attraverso patronati e intermediari dell’Istituto
  • Chiamando da telefono fisso il numero verde gratuito 803 164 o da telefono cellulare il numero 06 164164, a pagamento in base al piano tariffario del gestore telefonico.

Quanto costa il riscatto di laurea

Inoltrare la domanda per il riscatto degli anni di laurea non è gratis, ma è legato ad un costo che può essere variabile a seconda anche della posizione lavorativa del richiedente. Per questo motivo, la scelta più conveniente è muoversi in tempi brevi, quando magari si è ancora all’inizio della propria carriera, così che il versamento non risenta troppo dello stipendio che il diretto interessato percepisce.

Al netto di queste considerazioni, il vantaggio effettivo è che il costo del riscatto d laurea sia comunque fiscalmente deducibile.

Nella situazione in cui l’anzianità contributiva dovesse essere pari o superiore a 18 anni entro il 31 dicembre del 1995, ci si dovrà avvalere delle regole di “riserva matematica” che coinvolgono alcuni diversi fattori, come il sesso, l’età, il periodo che si vuol riscattare, oltre alle retribuzioni percepite a livello professionale.

Come funziona il riscatto di laurea per i disoccupati

Chiarito tutto relativamente ad un richiedente lavoratore, la domanda che sorge spontanea potrebbe riguardare chi – al contrario – possiede tutti i requisiti sopracitati ma allo stato attuale dovesse essere disoccupato.

Bene, anche coloro che non hanno all’attivo nessuna attività lavorativa, su territorio nazionale ed estero possono inoltrare la domanda di riscatto di laurea.

In questa situazione, il contributo verrà versato – sempre all’INPS – in un’evidenza contabile separata del Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti. Secondo poi, verrà rivalutata seguendo le regole apposite dei contribuiti e del sistema a cui si fa capo.

Quanto verrà maturato, attraverso la richiesta di riscatto, sulla base delle richieste dell’individuo, subirà il trasferimento.

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