Il lavoro da remoto è una realtà che, anche in Italia, trova riscontro in numerosi settori del mercato; ecco il motivo per il quale analizzeremo il fenomeno nel corso di questo post, fornendoti nel contempo una serie di informazioni utili su come diventare assistente virtuale.

Complice il periodo di emergenza sanitaria che stiamo vivendo il cosiddetto ‘smart working’ si è diffuso su larga scala, a dispetto delle false credenze di chi non riesce a comprenderne le potenzialità e i vantaggi.

Assistente virtuale: chi è e cosa fa

Come accennato nel corso dell’introduzione, nel nostro Paese la figura dell’assistente virtuale è ancora poco conosciuta.

In Italia viene comunemente definito ‘virtual assistant’ l’assistente digitale che esegue determinate azioni attraverso un comando vocale; ci si riferisce quindi a Siri di Apple, Alexa di Amazon e Cortana di Microsoft, ovvero a quei software che funzionano sulla base della cosiddetta intelligenza artificiale.

In pochi sanno che invece l’assistente virtuale è una persona in carne e ossa, che anziché lavorare nella sede fisica del cliente fornisce una serie di servizi da remoto.

A causa di una cultura anacronistica, rimasta ancorata all’idea ‘tradizionale’ di lavoro (contratto da dipendente, controllo visivo del dipendente, timbratura del cartellino) tantissimi datori di lavoro ancora non riescono a comprendere i benefici che lo smart working può portare al proprio business.

Tuttavia, con l’esigenza di far fronte alla pandemia, sia i professionisti che le aziende sono stati costretti a ricorrere allo smart working per dare continuità al proprio business.
Ecco quindi che viene riscoperto, e in alcuni casi scoperto, il ruolo dell’assistente virtuale, per il quale, non a caso, si è registrato un importante aumento della richiesta da parte del mercato.

Cerchiamo quindi di capire chi è e cosa fa in concreto un Virtual Assistant (V.A.).

Partiamo dal presupposto che segnare i confini operativi del profilo in oggetto è praticamente impossibile; circoscrivere l’attività di un assistente virtuale in un paio di settori non sarebbe realistico.
L’assistenza può essere applicata sia alle aziende che ai lavoratori autonomi, per cui può riguardare varie tipologie di supporto professionale: servizi di segreteria, servizi di amministrazione e contabilità, servizi di web marketing, servizi di consulenza e in generale tutte quelle attività, giornaliere e non, che non richiedono necessariamente l’intervento di manager e imprenditori.

In riferimento ai suddetti servizi le attività più frequentemente svolte sono le seguenti:

  • Controllo e gestione e-mail
  • Gestione e organizzazione dell’agenda (gestione appuntamenti, telefonate, ecc.)
  • Gestione preventivi e ordini
  • Gestione contabile di fatture e documenti contabili
  • Gestione della customer care
  • Telemarketing
  • Creazione e gestione di blog, profili social, newsletter
  • Redazione, correzione e pubblicazione di articoli
  • Gestione e-commerce (creazione/revisione schede prodotto)

In alcuni casi il profilo in oggetto può ricoprire anche un ruolo di coordinatore, nell’ambito del quale si occupa di gestire veri e propri progetti sulla base delle linee guida fornite dal cliente.
A seconda degli accordi il virtual assistant può svolgere anche mansioni di grande responsabilità.

Come accennato in precedenza il V.A. può lavorare sia per i liberi professionisti che per le PMI.
Ciò significa che i suoi servizi si rivolgono a tutte quelle figure che hanno l’esigenza di delegare parte del proprio lavoro, o alcune particolari attività ‘secondarie’ che altrimenti sottrarrebbero tempo prezioso al business principale.

La collaborazione da remoto determina una serie di vantaggi; chi sceglie l’assistenza virtuale si svincola dai costi che solitamente comporta un dipendente in quanto retribuisce l’assistente per le ore effettive di lavoro svolto.

Come diventare virtual assistant

Trattandosi di una figura versatile, quella dell’assistente virtuale deve possedere una serie di abilità e attitudini personali indispensabili per svolgere con professionalità le mansioni concordate col cliente.

Il primo requisito è la riservatezza, alla quale si affiancano buone capacità comunicative, di organizzazione e di problem solving; sono fondamentali anche l’attitudine a gestire i rapporti con il pubblico, e con i clienti, e la predisposizione al multitasking.

A livello tecnico-operativo un assistente virtuale deve possedere una buona conoscenza del web e degli strumenti ad esso correlati; deve saper utilizzare le principali piattaforme per la condivisione di documenti, le app per l’organizzazione di conferenze e meeting online, i servizi di posta elettronica.
Per alcune tipologie di servizi legati al marketing deve conoscere le dinamiche e le funzionalità dei social network.

Trattandosi di un profilo non ancora riconosciuto a livello normativo non esiste un albo professionale di riferimento. Ciò significa che non esiste un percorso formativo specifico da seguire; non è richiesto alcun diploma particolare né tanto meno una laurea.

La professione può essere svolta sulla base di un’esperienza maturata in un determinato settore o di approfondite conoscenze in un particolare ambito disciplinare.
Tuttavia può risultare utile frequentare un master in comunicazione, per approfondire aspetti che riguardano sia la comunicazione online finalizzata ad attività di marketing e sia quella che riguarda la gestione dei rapporti con i clienti.

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