Partendo da presupposto che l’ambito giuridico si presenta estremamente ampio e ramificato, e che ogni professionalità ad esso afferente prevede un iter formativo differente, ti spiegheremo nel corso di questo articolo come diventare magistrato amministrativo.

La magistratura è un settore che esercita sui giovani un enorme appeal.
Le professioni legali, tra le quali avvocato, notaio e magistrato, per quanto affascinanti sono legate ad un iter formativo e concorsuale lungo e impegnativo. Allo stesso modo però bisogna dire che raggiungere il traguardo significa intraprendere una carriera ricca di soddisfazioni.

In questo post analizzeremo le mansioni del magistrato amministrativo, il percorso di studi e il funzionamento del concorso pubblico previsto per poter esercitare la professione.

Buona lettura!

Cosa fa il magistrato amministrativo: le mansioni

Partiamo da una premessa per contestualizzare l’argomento che ci apprestiamo a trattare in un ambito disciplinare più ampio.
La Costituzione italiana suddivide il sistema giurisdizionale posto a tutela degli interessi legittimi e dei diritti soggettivi in: giurisdizione ordinaria e giurisdizione amministrativa.

Ne consegue che la lesione di un interesse legittimo rientra tra le competenze di un giudice amministrativo; al contrario la lesione di un diritto soggettivo rientra nella giurisdizione spettante al giudice ordinario.

Si tratta di un modello dualistico, una divisione che si è resa necessaria per tutti gli ordinamenti civil law, Dal momento che la Pubblica Amministrazione assume una configurazione particolare (di tipo ‘autoritativo’) rispetto agli altri soggetti, è richiesto l’intervento di un giudice diverso da quello ordinario.

Il modello monistico, utilizzato nagli ordinamenti common law, si basa invece su una tutela giurisdizionale affidata ad un giudice unico; la Pubblica Amministrazione, in tal caso, non assume posizione differente rispetto a quella di altri soggetti.

Prima di analizzare il ruolo ricoperto dal magistrato amministrativo è d’obbligo cercare di familiarizzare con la materia padroneggiata dal profilo in questione: la giustizia amministrativa.

Wikipedia la definisce così:

“ La giurisdizione amministrativa è la giustizia in relazione all’amministrazione, posta a tutela degli interessi legittimi degli amministrati nei confronti dell’esercizio di un potere della Pubblica Amministrazione (competente è il giudice amministrativo), oppure alla tutela di diritti soggettivi quando si è in carenza assoluta di un potere della Pubblica Amministrazione (competente è il giudice ordinario).”

I gradi della giustizia amministrativa sono due; la giurisdizione è esercitata in primo grado dai Tribunali Amministrativi Regionali (TAR) e in secondo grado dal Consiglio di Stato.

Come si diventa magistrato

Per diventare magistrato il percorso formativo parte da una laurea ad indirizzo giuridico.

In particolare segnaliamo il corso di laurea in Giurisprudenza attivato dall’Università Telematica Niccolò Cusano, un percorso quinquennale che può essere frequentato anche online.

Il motivo per il quale suggeriamo di valutare la formazione a distanza è identificabile nella maggiore flessibilità dell’apprendimento, personalizzabile sulla base delle personali esigenze.

Trattandosi di un percorso di studi piuttosto impegnativo, poter contare su una metodologia innovativa, che permette di seguire le lezioni in streaming comodamente da casa, da pc o dispositivo mobile, significa ottimizzare tempi ed energie.

Il conseguimento del titolo di laurea è uno dei requisiti fondamentali per accedere al concorso pubblico per magistrati al TAR, lo step successivo per poter esercitare la professione.

Ecco i profili ammessi alla partecipazione:

  • Magistrati dell’ordine giudiziario, in possesso della nomina a magistrato di tribunale; magistrati contabili e militari di qualifica equiparata.
  • Avvocati dello Stato e procuratori dello Stato (a seconda delle classi di stipendio).
  • Dipendenti dello Stato in possesso di laurea in giurisprudenza, conseguita attraverso la frequentazione di un corso non inferiore a 4 anni, che appartengono a una delle posizioni di area C prevista dal CCNL oppure alla qualifica dirigenziale (con almeno 5 anni di servizio maturati nelle categorie di cui sopra).
  • Docenti universitari di ruolo in materie giuridiche e ricercatori con almeno 5 anni di servizio.
  • Dipendenti delle Regioni, di Enti Pubblici nazionali e locali, in possesso di una laurea in giurisprudenza conseguita attraverso la frequentazione di un corso non inferiore a 4 anni, assunti attraverso concorso pubblico nell’ambito di qualifiche dirigenziali o di qualifiche in possesso di medesimo titolo di laurea con 5 anni di anzianità.
  • Avvocati iscritti all’Albo da un minimo di otto anni.
  • Consiglieri regionali, provinciali e comunali laureati in giurisprudenza che abbiano ricoperto il ruolo per almeno 5 anni.

Per quanto riguarda lo svolgimento il concorso prevede quattro prove scritte; tre prove teoriche incentrate su diritto privato, diritto amministrativo, scienza delle finanze e diritto finanziario, e una prova pratica di diritto amministrativo.

Durante la prova pratica il candidato, sulla base di una traccia che illustra i termini di una controversia, è tenuto a sviluppare la redazione di una sentenza al TAR, esplicitando le motivazioni che la determinano.

I candidati che agli scritti ottengono un punteggio medio di almeno quaranta cinquantesimi sono ammessi alla prova orale.

Ora sai come diventare magistrato amministrativo; per ulteriori info e dettagli sul percorso di laurea online puoi contattare il nostro staff attraverso il modulo che trovi qui!