Carriera diplomatica? Perché no? A molti giovani questa strada inizia a piacere perché ormai è più consona al modo di pensare dei Millenials. Lavorare in ambito internazionale, infatti, significa saper e voler viaggiare molto e parlare molto bene almeno due lingue oltre l’italiano. Non solo. Significa anche incontrare tante persone nuove e fare esperienze culturali uniche. Puntare ad un lavoro dove si guadagna bene, poi, non è un crimine ed è la giusta reazione di una generazione che ha visto i suoi padri essere pagati con stipendi da fame. Fuori dall’Italia le cose non vanno nello stesso modo e le competenze si rispettano sia come mansioni sia come busta paga. La cosa si fa interessante per voi? Ecco i passaggi che dovete conoscere prima di lanciarvi a perdifiato in questa avventura. Buona lettura.

Carriera diplomatica? Certo ma ponetevi le giuste domande per trovare le giuste risposte a questo tema che potrebbe spalancarvi nuovi scenari du studi, prima, e di lavoro, poi.

Quali sono gli studi per fare il diplomatico? La facoltà più idonea per un aspirante diplomatico è senza dubbio Scienze politiche. Non sono del tutto fuorvianti neanche Giurisprudenza ed Economia Internazionale. Di base, dovete puntare ad avere un’ottima infarinatura sulla storia moderna, sul diritto internazionale, sulle lingue (almeno due, meglio se tre) e sulla capacità di avere una corretta lettura dei fenomeni geopolitici. In sintesi, dovete avere un’innata capacità di saper cogliere il senso degli avvenimenti contemporanei. Non trascurate, poi, la piena disponibilità a trasferirsi all’estero: circa i due terzi di una carriera sensata, infatti, si svolgono lontani dall’Italia.

C’è poi da considerare il concorso per entrare in ambasciata. Come è strutturato? C’è:

  • una prova preselettiva: che è un questionario da svolgere in 60 minuti sulle materie oggetto di concorso che supererete se risponderete correttamente ad almeno 2/3 delle domande;
  • gli scritti: che sono 5 e in cui bisogna raggiungere la sufficienza in ciascuna prova per non essere esclusi dal concorso. Gli scritti sono esami di storia delle relazioni internazionali, diritto internazionale e comunitario dell’Unione europea, politica economica e cooperazione economica, due lingue di cui una inglese;
  • la prova orale, che sarà un colloquio sulle stesse materie di fronte ad una commissione selezionatrice.

Tecnicamente il concorso viene bandito una volta l’anno dal Ministero degli Affari Esteri.Superato, si diventa segretario di legazione. I gradi della carriera diplomatica sono cinque e cioè:

  1. Segretario di Legazione (da 1 a 10 anni di carriera)
  2. Consigliere di Legazione (10-15 anni di carriera)
  3. Consigliere di Ambasciata (15-22 anni di carriera)
  4. Ministro Plenipotenziario (22-27 anni di carriera)
  5. Ambasciatore.

Come prepararsi al concorso in ambasciata

Spesso il concorso, prima di superarlo, va fatto due o tre volte. Serve un’ottima preparazione ma anche una valida organizzazione del lavoro per non farsi sopraffare dall’enorme mole di studio. Dovete puntare ad organizzare gli studi di diritto internazionale in modo schematico e secondo mappe concettuali. Dovete anche avere una propensione a seguire l’attualità.

Chi ambisce a viaggiare per lavoro deve conoscere le culture dei paesi che visita. Ecco perché, nell’investimento che state facendo per questi studi, dovete prevedere tanti soldi per spostarvi all’estero. Avere esperienze dirette, uscire di casa, odorare la vita di altre città è un bagaglio prezioso per chi ambisce a questa professione. Dovete, insomma, arrivare alla laurea e all’esame che siete già oltre l’imparare a viaggiare.

Studiare Scienze Politiche alle università telematiche

Nella valutazione di una carriera diplomatica non potete non vedere cosa significhi studiare Scienze Politiche presso un’università telematica. Rispetto agli atenei tradizionali, qua ci sono i seguenti vantaggi:

  • le lezioni sono online su piattaforma eLearning e quindi potrete seguirle quando vi sarà più comodo (ideale per categorie di solito svantaggiate come le mamme studentesse e gli studenti fuori sede);
  • i video delle lezioni non hanno limiti di views e, quindi, potete seguire lo stesso concetto fino a quando non riterrete davvero di averlo fatto vostro (lontani dal “cogli l’attimo” delle lezioni in presenza delle università tradizionali);
  • studiare da casa significa non spendere soldi per viaggiare e alloggiare altrove e quindi significa poter risparmiare per fare viaggi;
  • tutti i materiali didattici sono facilmente reperibili con pochi click e sono inclusi nella retta annuale con notevole risparmio di tempo e di denaro (in media per ogni esame si spendono 200 euro);
  • esistono tantissime convenzioni con categorie di settore per sconti e promozioni per rendere alla portata di tutti i costi di studio;
  • i master post laurea collegati sono molti e sempre aggiornati per darvi modo di completare il vostro giro di formazione che ormai con una laurea non si chiude più.

Ora avete capito che fare carriera diplomatica non è un gioco da ragazzi ma anche che le università telematiche in questo sono alleate. Altre domande sul tema? Fatecele attraverso la pagina dedicata alle domande dirette. Se poi siete avidi di altre informazioni, leggetevi gli articoli del blog tematico che pubblichiamo con costanza.