Che la formazione in Italia sia in crisi è piuttosto evidente. Quello che risulta nuovo è il tasso crescente di abbandono universitario. I ragazzi finiscono in preda allo sconforto facilmente e le ragioni sono molteplici. Un modo interessante di contrastare questo brutto fenomeno dell’abbandono universitario è proprio analizzando le suddette ragioni e, magari, cercando di capire se qualcuno nel nostro paese è in grado di risolverne le complicazioni. Se volete saperne di più sullo stato dell’abbandono universitario, continuate a leggere.

In Italia il tasso di abbandono universitario è altissimo. Come spiegano blog di settore come Studenti.it e Universando.com, si tratta di un  fenomeno piuttosto crescente e soprattutto che si verifica all’inizio del corso di laurea, con il 18,1% delle matricole degli atenei statali che non si iscrive al secondo anno. Il dato, la cui fonte decisamente autorevole è il Miur, si riferisce all’anno 2008-2009 e scatta una polaroid di una situazione allarmante. Si scrive abbandono universitario e si legge 20 studenti su 100 che lasciano il corso prima di laurearsi. Le ragioni di questo boom dell’abbandono universitario sono da chiedere agli esperti del settore. Spiega bene alcuni passaggi chiave Valentina Ardito, coordinatrice dell’ufficio di consulenza didattica dell’università UniCusano. “Il più delle volte la causa numero uno dell’abbandono universitario è lo scarso supporto fornito ai nuovi iscritti. Lo studente che approccia per la prima volta al mondo dell’università risente di una mancanza di punti di riferimento che nella maggior parte dei casi si esplicita con un senso di sconforto e disorientamento”. Critiche realistiche ma distruttive. Invertono la loro tendenza, però, diventando costruttive, quando l’Ardito individua la strada per contrastare questo fenomeno dell’abbandono universitario. “Noi facciamo così: un nuovo iscritto all’UniCusano riceve nel giro di 48 ore le chiavi di accesso alla piattaforma eLearning attraverso la quale studierà, contestualmente, oltre ad una lettera di benvenuto corredata da un vademecum orientativo, riceverà una telefonata da uno dei nostri consulenti. Durante il primo contatto si cerca di capire quali esigenze e quali impegni ha l’iscritto e sulla base di ciò gli si ritaglia un percorso di studi personalizzato che gli consenta di studiare e sostenere esami non rinunciando mai alla sua volontà di ambire al massimo risultato”. Contro l’abbandono universitario un po’ Ciceroni e un po’ psicologi, quindi. Un modo di aiutare i ragazzi che solo le università telematiche possono permettersi, grazie a strutture meno pachidermiche e a costi molto più snelli.
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