La prevenzione, il controllo e la gestione dei rischi è una priorità che riguarda ogni tipologia di settore professionale; ecco perché chi ha studiato economia dovrebbe sapere come diventare risk manager per ampliare gli orizzonti lavorativi.

L’attuale contesto economico, globalizzato, complesso e per certi aspetti precario, è caratterizzato da un elevato livello di rischio, per il quale è richiesto l’intervento di profili specializzati nel risk management.

L’esigenza, e quindi la richiesta di professionisti, secondo i dati delle ricerche effettuate da società di head hunting è in costante aumento, soprattutto nell’ambito delle multinazionali e delle aziende medio-grandi.

Chi è e cosa fa il risk manager

Trattandosi di una figura professionale emergente analizzeremo brevemente la professionalità, ovvero le competenze e le mansioni che svolge il Risk Manager.

In linea generale si tratta di colui che si occupa dell’analisi e della gestione dei rischi di un’impresa; colui che identifica le criticità (vulnerability assessment) e cerca di risolverle per evitare che l’azienda o l’organizzazione possa essere danneggiata.

Quando si parla di danni ci si riferisce ad aspetti di natura finanziaria, operativa o della sicurezza; per cui ad esempio un mancato guadagno, una perdita finanziaria, danni materiali o furto di informazioni riservate.

Nel dettaglio, un profilo esperto si occupa di individuare i potenziali rischi dell’azienda, ovvero i cosiddetti ‘principali indicatori di rischio’ (KRI), e di valutarne il livello di gravità ipotizzando gli scenari possibili se le minacce diventassero reali.

La fase di analisi è seguita dalla predisposizione di efficaci strategie di gestione (modifiche e/o aggiornamenti), ovvero misure di prevenzione o mitigazione da effettuare sulla base delle capacità economiche e finanziarie dell’azienda; in tal caso, la fase operativa si svolge in collaborazione con i tecnici dei settori interessati dai cambiamenti e in allineamento alle linee operative definite dai vertici.

A seconda della tipologia di realtà operativa, gli interventi possono riguardare:

  • L’applicazione di nuovi protocolli operativi
  • L’istituzione di nuovi regolamenti
  • L’aumento della cyber security
  • La creazione di business continuity plan (piani di continuità operativa)
  • La predisposizione di processi di gestione della crisi
  • La creazione di nuovi modelli di business per affrontare i ‘rischi emergenti’
  • L’aggiornamento delle procedure e l’allineamento agli standard in vigore (legislativi, economici, ecc.)
  • Scelta e stipula delle necessarie coperture assicurative

Il Risk Manager si occupa inoltre valutazione dei rischi e delle criticità che riguardano i contratti con terze parti.

Da quanto fin qui evidenziato è chiaro che il lavoro di un professionista si svolge a stretto contatto con i responsabili delle varie fasi dell’attività aziendale (produzione, logistica, marketing, vendita ecc), oltre che chiaramente con il management.

Le competenze

In linea generale un profilo qualificato deve possedere competenze trasversali, che spaziano dalla gestione aziendale al campo delle assicurazioni, dalla finanza alla giurisprudenza.
Per poter svolgere la propria attività con professionalità egli deve conoscere perfettamente il settore merceologico nell’ambito del quale opera: i prodotti e i servizi, i processi di produzione, il funzionamento degli eventuali impianti presenti in azienda, l’operatività e le caratteristiche di ogni reparto, le dinamiche del mercato di riferimento, le procedure amministrative relative alla gestione del personale, ecc.

Una professionalità qualificata deve inoltre possedere conoscenze in materia di statistica per poter sviluppare dati statistici, report e studi di settore, ovvero gli elementi indispensabili per realizzare una valutazione reale dei potenziali rischi.
È richiesta pertanto una spiccata capacità di analisi e valutazione dei costi e dei relativi benefici.

Dal punto di vista delle doti personali è importante avere buone capacità relazionali e di dialogo.
La professione prevede infatti interazioni continue con tutti i settori aziendali, al fine di reperire le informazioni necessarie per una corretta attività di valutazione dei rischi.
Le informazioni reperite devono essere elaborare e riportate alla direzione, con la quale devono poi essere impostate le corrette strategie aziendali per prevenire e/o gestire le criticità.

Come diventare manager dei rischi

Il risk manager è una figura articolata, che si ritrova ad operarare in varie tipologie di realtà; deve pertanto possedere una preparazione flessibile e multidisciplinare che consenta al professionista di individuare, misurare, gestire e monitorare le diverse tipologie di rischio.

Il punto di partenza, per quanto riguarda la formazione, è un corso di laurea afferente l’economia aziendale, ma considerando la trasversalità della professionalità anche un percorso giuridico può rappresentare la base ideale per intraprendere la carriera di manager del rischio.

Il corso di laurea triennale in Economia aziendale e management della Niccolò Cusano e il percorso ideale per diventare risk manager in quanto garantisce un know how perfettamente allineato alla professionalità.

Il punto di forza del percorso è dato da un programma multidisciplinare che prevede l’erogazione di conoscenze economiche, aziendali e giuridiche.
Tra gli approfondimenti le metodologie di analisi e di interpretazione critica delle strutture e delle dinamiche aziendali.

Ora sai come diventare Risk Manager; se hai bisogno di ulteriori info sui percorsi di studio e specializzazione attivati dall’università telematica Niccolò Cusano contattaci attraverso il form online che trovi qui!